La vignetta di De Amicis/ La paura di tornare… liberi, l’angoscia della fase 2

La vignetta di De Amicis/ La paura di tornare… liberi, l’angoscia della fase 2

3 Maggio 2020 0 Di Lidano Grassucci

Chi non lo mostra è solo che inganna se stesso: domani andremo su strade che non conosciamo. La vignetta di Enzo De Amicis di oggi è bellissima su uno stato d’animo. Abbiamo paura di non riconoscere i posti, le persone saranno mascherate, la città sarà come assopita, gli altri saranno sospetti e non affetti. Domani inizia un giorno che quando abbiamo spento la luce due mesi fa neanche sapevamo ci potesse essere. Il bus sarà da diffidare, il treno da evitare, l’altro da non avvicinare.

Penseremmo alla sera a quando la doccia ci toglierà dalla paura, ricordandoci la prossima paura. Saremo incapaci di trovare le parole con chi ci sta accanto, saremmo incapaci di di dire “ciao”. La mascherina ci nasconderà, vedremo solo occhi dove specchiare i nostri nella stessa paura. Sulla tromba delle scale ci faremmo muro muro, l’ascensore sarà tabù e… ecco l’ansia “ma che ne sarà di noi?”. Che ne sarà di noi, noi umani intendo. Domani andremo in un inevitabile inferno di ricominciare una cosa che non sappiamo dove eravamo rimasti.

Sulla rete gira un piccolo video in cui un signore si interroga non sulla difficoltà del nuovo inizio, ma sulla dimenticanza di quello che facevamo prima della chiusura.

Questo si chiama angoscia.