Fase 2/ Il mare d’inverno a maggio, il virus si prende il bagnasciuga

La sensazione del mare è lenta nella paura del virus. La strada è diritta per andare al mare da latina, diritta per dritta. Certo c’è un avvallamento, una ipotesi di discesa e un impegno di salita, ma non ci sono ostacoli. I mare lo senti già da dopo il ponte della pontina, la salsedine secca le foglie degli eucalipti e passi dalla città con le sue asperità (l’ingresso a Latina, o l’uscita, da Latina da qui non ha paragoni) al mare, non senza sorprese, prima questa terra ti fa abituale al mare con il lago, il canale. Ti porge l’acqua in maniera gentile, ed eccolo il mare, che forza ha il mare. Da qualche giorni ci si può tornare, ma che c’è?

Il mare d’inverno/ È solo un film in bianco e nero/ Visto alla TV

E verso l’interno/ Qualche nuvola,/ Dal cielo/ Che si butta giù

Sabbia bagnata/Una lettera/ Che il vento/ Stà portando via

Punti invisibili/ Rincorsi dai cani/ Stanche parabole/ Di vecchi gabbiani

E io che rimango/ Qui solo/ A cercare un caffè

Sono le strofe che Enrico Ruggeri ha donato a Loredana Bertè e anche se non è inverno climatico, è inverno dell’anima e il mare di Latina è proprio così. La gente corre, o si ferma sul rondò di Piazzale Loffredo che è come un dito di un bambino a toccare l’acqua. La gente non fa rumore al mare di Latina, è in attesa di un calore che questo maggio che pare essersi distratto, pare che non voglia dare ciliegie. La gente abbozza una normalità che sembra impossibile. Le panchine sono mute e non piene, i lampioni testimoni di un tempo lento.

Nessuno ride, i bambini anche sono composti. il mare d’inverno a maggio è una sensazione forte. Il bar asporta il sui caffè, se lo cerchi lo devi portar via, via lontano. Si andava al mare, ora si passa al mare, poi di nuovo in tana. C’è chi guarda il sole, in fondo la pelle si farà un poco scura e la salsedine seccherà le foglie di eucalipto. Tempi così, un film in bianco e nero visto alla tv e la salsedine, uomini di lago davanti al mare.