Covid 19/ I 32 morti pontini che abbiamo contato ma dimenticato

Covid 19/ I 32 morti pontini che abbiamo contato ma dimenticato

22 Maggio 2020 0 Di Lidano Grassucci

Il virus mi ha circondato, ogni giorno si avvicinava, mi prendeva l’intorno. Poi in tv si aggirava in parole funeste ed i morti erano camion con teloni mimetici. I morti non si salutavano. Alle 18 la conta in tv, e sempre peggio. Ho cercato di contare i vivi, i bimbi che nascevano, ma neanche il pianto faceva rumore.

Ho preso l’auto ma mi tremavano le mani, facevo una cosa che forse non potevo, facevo un viaggio che forse mi avrebbe portato il male dentro. Ero diventato un albero, ero al sicuro nelle radici.

Poi il terrore si fa più a parole e mi sento incolume salvo, provo a vivere ma… ma intorno trovo quel triste sapore di alberi deambulanti.

Ora parevamo tutti pronti a far festa, ma nessuno la organizza. Qui da noi pare che sia arrivata non la tempesta ma una brezza di rimbalzo, schizzi ma sono morti in 32. E con un numero è niente, al nor li contano a mille. Un mio amico chirurgo i una scelta difficile mi disse: “ci sono il 92% di possibilità, ma il nodo è se sei nelle otto, di loro scompare il 100%”  . In trentadue, cosa vuoi che sia, siamo 600 mila.

Ma in questi giorni è morta la mamma di un mio amico, ma mica per covid, per il suo tempo. Mia madre è morta per incidente stradale anche lì, a fine ‘anno li contano quelli morti in strada. Ma io, come il mio amico, come i figli, i nipoti, gli affetti dei 32, non contavo quel giorno, ma mi sentivo solo e lo è diventato per sempre. Ho visto sindaco su Fb spiegare mascherine, vite. Se fossi uno di loro mi siederei con l’elenco in mano e leggerei i loro nomi, uno per uno, soffermandomi tra un nome e l’altro per consentire al dolore di non farsi bufera, ma restare rispetto. Poi basta, così non si dimentica come a Redipuglia dove ci sono le tombe di 100 mila solati conosciuti e non, con scritto presente. Lì capisci il dolore, un monumento al dolore che pesa per ciascuno.