Funerali a Santa Rita: il saluto a Chiara, da ragazza a ragazza

Funerali a Santa Rita: il saluto a Chiara, da ragazza a ragazza

20 Luglio 2020 0 Di Glenda Castrucci

La cronaca ddei funerali di Chiara Battisti nella chiesa di Santa Rita a Latina, da ragazza a ragazza in una ingiustizia che la Grazia si era distratta.

Quando ci ritroviamo davanti ad accadimenti del genere, l’unica domanda che ci poniamo è: “Perché è dovuto succedere?”. Ammiro i credenti che trovano sempre una risposta a tutto, che con la loro filosofia scavalcano il logico e si fanno forza con la fede, perché “doveva andare così, Dio ha un progetto per tutti noi”. Li ammiro, e anche li invidio un poco, perché io non riesco a credere che sia semplicemente “così”, che il destino abbia la sua puntualità. Certo ogni cosa accade per una ragione, ma qual è la ragione di questo? Bob Dylan direbbe: La risposta, amico mio, se ne va nel vento.

Per anni ho cercato risposte, scervellandomi sul bene e sul male, perché se è vero che Dio esiste come fa a permettere tutto ciò? Poi ho compreso che è inutile logorarsi quando la loro spiegazione non è la mia. Stamattina sono tornata indietro di anni, provando le stesse sensazioni ma circondata da persone diverse, stesso era l’amaro in bocca, stesse erano le domande, stesse sono state le risposte. I palloncini colorati liberati dai nastri volavano via, e con loro la giustizia.

Mi piacerebbe non provare rancore per una vita stroncata che doveva essere qui adesso, a godersi le gioie del futuro, la laurea, il lavoro, e qualsiasi altra cosa avesse scelto di fare, ma credo di non essere abbastanza forte, probabilmente, per lasciar scorrere gli eventi. Sotto le mascherine gli occhi di tutti si interrogavano, se le avessimo tolte si sarebbe scorta la medesima espressione avvilita sul volto di ognuno. Non doveva succedere, ma è successo, e noi che restiamo ci prodigheremo anche per chi ora se ne sta tra le nuvole. Perché le nostre vittorie saranno anche le loro, che ci osservano e ci guidano, e non è vero che ci lasciano, anzi condividono con noi, e possiamo ricambiarli solo vivendo anche per loro.

È un mondo brutto e cattivo, e sembra una banalità, ma è l’unica spontaneità che nasce dal cuore e non dalla testa. È ingiusto, infimo, non guarda in faccia a nessuno e si prende quello che vuole, quando vuole e come vuole, e noi possiamo solamente restare a guardare, inermi, come spettatori al teatro. La rappresentazione non è piaciuta, ma il regista ha deciso così.

Queste cose non dovrebbero accadere mai, a nessuno, ma a maggior ragione ai giovani, ai coetanei, ai compagni di scuola e di università, a chiunque abbia ancora tantissima strada da percorrere. Le domande restano, il dolore anche, perché non ci si abitua mai, forse passa la rabbia. Di certo c’è solo il desiderio che nulla di così meschino accada mai più. Nessuno lo merita, ogni vita è importante.

Questo è il mio ultimo saluto a Chiara, che ricordo nel corridoio del Liceo Classico, quando ancora studiavo lì, sempre con quel bellissimo sorriso che trasmetteva tranquillità e ti contagiava. Non è stata giusta la vita, non è stato leale il destino, ma la persona che era rimarrà per sempre nei cuori di chi la amava.
Un augurio a Gianmarco, che sta ancora lottando, prego per lui affinché vinca la battaglia e ne esca più forte di prima.

Ed un pensiero, quello che non mi abbandona mai, va alla mia Stefania, perché non fu giusto, e non lo è stato nemmeno oggi.

Ciao Chiara,
Ciao a Voi.