Restaini interviene sul centro estivo di Roccagorga

Restaini interviene sul centro estivo di Roccagorga

25 Luglio 2020 0 Di Fatto a Latina

Secondo Lubiana Restaini, capogruppo di Forza Italia al consiglio comunale di Roccagorga sarebbe allo sbando e discriminatoria la politica messa in atto dalla amministrazione comunale.
«Il Centro Estivo di Roccagorga – spiega la Restaini – discrimina per motivi connessi alla disabilità e mortifica i progetti di inclusione.
L’Anci dopo la conferenza unificata ha dato il via libera alla ripartizione di 150 milioni del fondo per le Politiche della famiglia, previste nel DL Rilancio assegnati direttamente ai Comuni: 135 dei quali destinati a 6.147 Comuni per il potenziamento dei centri estivi rivolti ai bambini di età 3/14 anni
A Roccagorga sono stati assegnati 7.791,06 € con destinazione specifica centri estivi, le educatrici formate sull’autismo, dipendenti dell’Azienda VOLA, che questa amministrazione di improvvisati non sa cosa sia e ne ignora le potenzialità e capacità, possono a pieno titolo garantire la frequenza quotidiana dei bambini disabili.
Il centro estivo a Roccagorga, diventato autunnale per incapacità organizzativa e di sensibilità, raggiunge l’apice della vergogna proprio nel momento in cui la ripartenza richiedeva maggiore attenzione ai bambini. In tutti i comuni si sono avviati dal 15 giugno , a Roccagorga solo dal 20 luglio e con enormi difficoltà e difformità rispetto alle linee guida emanate dalla Regione Lazio. Organizzati al chiuso e non si capisce con quale tutele per i bambini e per le famiglie, quando le linee guida regionali e governative dicano ben altro! Oggi con grande disappunto si è appreso della discriminazione messa in atto per motivi connessi alla disabilità! Una vergogna per una comunità che si è sempre distinta per gli interventi sul sociale con progetti e proposte lungimiranti. I centri estivi rappresentano un primo passo verso quella tanto agognata normalità , a carattere ludico ricreativo con cui si intende offrire ai bambini un’opportunità estiva di svago e socializzazione, così importante in generale, ma ancor di più dopo il lungo periodo di lockdown imposto dalla pandemia.
La tutela dei diritti delle persone con disabilità, deve essere garantita ed è vergognoso , non conoscendo le leggi e le disposizioni a tutela della disabilità, che chi sta sgovernando questo paese, ignorando del tutto la complessità del tema e le norme di riferimento, carichi esclusivamente sulle famiglie dei ragazzi disabili il costo di partecipazione per la frequenza dei propri figli ai centri estivi , mentre sono gratis per tutti gli altri! Così dopo l’iscrizione al centro estivo , la famiglia è stata contattata in data odierna dall’assistente sociale,( la stessa che non ha valutato nessun stato di bisogno degli aventi diritto ai buoni spesa, assegnati con criteri assai discutibili su cui faranno luce gli organi preposti), comunicando che per la frequenza da lunedì del bambino al centro disabili , la stessa si dovrà far carico di garantire una presenza la cui spesa è a suo esclusivo carico, altrimenti il bambino non potrà frequentare il centro estivo. Le norme bisogna conoscerle, saperle leggerle ma soprattutto comprenderle. L’indicazione del rapporto numerico dettato nell’allegato 8 del DCPM nel caso di bambini ed adolescenti con disabilità, precisa che deve essere potenziato integrando la dotazione di operatori, educatori o animatori nel gruppo dove viene accolto il bambino ed adolescente, portando il rapporto numerico a 1 operatore, educatore o animatore per 1 bambino o adolescente. Nella norma non c’è alcun riferimento alla capacità di spesa e al fatto che l’onere dell’educatore/animatore sia della famiglia. In ogni caso gli eventuali costi extra dovuti all’applicazione di questo provvedimento non devono ricadere sulle famiglie dei bambini con disabilità ma esclusivamente sui Comuni. Qualunque costo aggiuntivo, imputabile alla disabilità, richiesto alla famiglia deve essere considerato discriminatorio e quindi illegittimo, così come l’esclusione dal diritto di partecipare a parità con gli altri bambini e ragazzi. Deve essere chiaro che si è di fronte ad una condotta discriminatoria vietata dalla Legge 67/2006 e dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dallo Stato Italiano con Legge 18/2009
Una scelta di politica sociale del Comune scellerata , il bambino o ragazzo con disabilità per poter usufruire di un servizio aperto a tutti e per poter partecipare al Centro Estivo, viene trattato meno favorevolmente. Mi farò portavoce presso la FISH regionale e presso il centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi affinché tali ingiustizie siano condannate e perché i diritti sono dei valori universali che non possono essere trattati a suon di concessioni o di favori, in questo ormai luogo di conquista noto ormai solo per incarichi esterni, senza alcun sentimento o interesse al bene comune. Ai minori e soprattutto ai minori con disabilità, che sono tra i soggetti più provati dal lungo periodo di lockdown e dalla chiusura delle scuole, deve essere garantito il diritto a una piena partecipazione al centro estivo: “non un giorno di meno, non un euro in più”. Lunedì sarò al centro estivo per garantire a tutti i bambini pari dignità e pari opportunità, perché la disabilità prima che fisica è culturale. “Non c’è cosa peggiore che fare parti uguali fra disuguali, se la scuola non è integrante per tutti, non può esserlo neppure per l’allievo disabile”, scriveva don Milani».