Il bagno al tempo del covid 19: dopo i vopos da spiaggia la Securitate Sanitaria

Il bagno al tempo del covid 19: dopo i vopos da spiaggia la Securitate Sanitaria

12 Agosto 2020 0 Di Fatto a Latina

Il governo, nelle ultime ore, ha finalmente pubblicato (solo in parte, non esageriamo con la trasparenza) i verbali del Comitato Tecnico Scientifico sulla crisi del Coronavirus. Nonostante il dibattito (incredibilmente) quasi assente nell’opinione pubblica, se ne potrebbero vedere delle belle nei prossimi giorni (o brutte a seconda di punti di vista),
perché emergono delle incongruenze gravi nel processo decisionale sul contrasto alla pandemia; almeno rispetto a quanto comunicato fino ad ora alla popolazione.
Si legge, infatti, dai verbali che il CTS propose ad inizio marzo (meritoriamente a questo punto) non di estendere (come avvenne il 10 marzo) il “blocco totale” a tutta Italia, ma di prevedere l’istituzione di zone rosse in Val Seriana il 3 marzo (cosa che invece non venne fatta).
Probabilmente (siamo comunque nell’ottica delle ipotesi non comprovate) si fosse fatto così, si sarebbero evitate la strage di anziani a Bergamo e l’abbattimento dell’economia in tutta Italia. Il Presidente del Consiglio, che fino ad ora ha sempre detto di aver agito in linea con le indicazioni del CTS, ha affermato di non aver mai letto il parere di cui sopra.
Vedremo se si arriverà alla verità prima o poi, ma sembra chiaro che qualcuno o ha sbagliato oppure mente in modo spudorato. A me interessa per ora, la parte meno drammatica (in apparenza) che trapela dai verbali de-secretati.
Sono le raccomandazioni del CTS (in particolar modo alle famiglie con bambini) che si proponevano agli italiani per affrontare al meglio il periodo del “lockdown”. Quando le ho lette la prima volta (le allego) ho fatto fatica a crederci, ma queste raccomandazioni sono state elaborate e messe nero su bianco da un comitato di tecnici e scienziati.


Al netto delle trovate comiche (l’insistenza sulla necessità di “sparecchiare”) il CTS ha elaborato un modello della giornata;, che sembra rivolgersi a dei minus habens più che a dei cittadini adulti ( svegliati, lavati, mangia, sparecchia, pranza, sparecchia, lavati, fai vedere la televisione ai bambini ma non troppo, coltiva un hobby, vai al letto presto!)
Mi sono domandato, leggendole, se ci avessero preso per una manica di scemi. Ho bisogno che mi venga consigliato di “sparecchiare dopo aver pranzato” per affrontare una pandemia? Eppoi, c’era bisogno di un Comitato Tecnico Scientifico per elaborare norme di buon senso?
Poi mi sono ricordato dei Vopos da spiaggia che sul litorale controllano che i bagnanti si tuffino a distanza di sicurezza con gli estranei ed ho capito tutto. Anche questo fa parte della stessa strategia delle moderne democrazie post-Covid, la Securitate Sanitaria. Perché non siamo più liberi cittadini, capaci di applicare norme di buon senso o di disapplicarle a nostro rischio e pericolo.


Liberi di vivere la nostra vita con gli imprevisti che da sempre la vita porta con se (dolori, sofferenze, morte per malattia o per incidente). Siamo bambini spaventati a cui devono organizzare pure la giornata sennò ci facciamo la
bua. Ci devono dire di lavarci le mani, sennò prendiamo il virus. Ci devono pure dire di non far guardare troppa televisione ai bambini e di trovarci un hobby.

Soprattutto ci ricordano di sparecchiare…

Davide FacilePenna