Covid 19 / Siamo tornati ad abbracciarci

Covid 19 / Siamo tornati ad abbracciarci

16 Agosto 2020 0 Di Maria Corsetti

Ce la faremo, andrà tutto bene, torneremo ad abbracciarci, Enea che porta sulle spalle il vecchio padre Anchise, saremo tutti migliori. Di tutti gli slogan profetici coniati durante la pandemia, uno pare sia particolarmente rispettato: il “torneremo ad abbracciarci” in tutte le sue varianti come “torneremo a parlarci a dieci centimetri”, “torneremo a condividere lo stesso bicchiere”, “torneremo a sudare tutti insieme appassionatamente”.
Mentre è in corso il vertice tra Governo e Regioni – e mentre scrivo potrebbe anche uscire il decreto che chiude tutte le discoteche – penso all’economia che gira intorno ai locali e temo che si arriverà all’estremo di chiudere tutto.
Perché le misure, diciamo così intimidatorie, come quella presa dal Comune di Latina che impone la chiusura alle 2.45 e sulla quale ho ironizzato, ma in fondo e davvero cosa altro si poteva fare se non lanciare un avvertimento? A distanza di 24 ore, con i contagi quadruplicati, leggo in maniera diversa quell’ordinanza sulla quale non mi sono risparmiata. Un’esortazione alla prudenza, una richiesta di collaborazione. Ma niente. Non serve a richiamare un po’ di cautele.

Per trovare 12 nuovi contagi, tanti sono stati oggi, in provincia di Latina si deve risalire ai giorni bui di metà lockdown, quando eravamo tutti chiusi a mangiare il pane fatto in casa.

Saremo tutti migliori. Dove siano queste migliorie, non si sa. Io sono sicura di non essere migliore e non vedo grandi cambiamenti intorno a me, anzi mi sembra che tutti stanno più incazzati di prima.
Ce la faremo. Qualcuno mi spieghi come possono farcela i gestori di locali e discoteche, già alle prese normalmente con i ragazzi che alle volte esagerano con l’alcol (si comprano la bottiglia al supermercato e se la bevono nel parcheggio), qualche volta usano le droghe (gli spacciatori sono astuti), qualche volta scoppia la rissa (il cretino è più invasivo di alcol e droghe).
Andrà tutto bene. A patto che si abbia il buonsenso di starsene chiusi a casa specie se, stando in una situazione di probabile rischio, ci si è sottoposti a tampone o altro esame. Andrebbe forse sottolineato che non basta sottoporsi all’esame. È necessario, aspettando l’esito, starsene a casa. Il virus è contagioso anche se ancora non c’è un pezzo di carta a certificarlo.
Enea che porta sulle spalle il vecchio padre Anchise. A che proposito si citassero dottamente i classici non me lo ricordo. Evidentemente il vecchio padre è stato abbandonato sul ciglio dell’autostrada.

 

Covid 19 / Allarme rosso, 12 contagi