Francesco Porzi, il mito intramontabile di Biscotto e la leggenda del cippo sulla Litoranea

Francesco Porzi, il mito intramontabile di Biscotto e la leggenda del cippo sulla Litoranea

30 Agosto 2020 3 Di Emilio Andreoli

Sono passati cinquanta anni da quel tragico incidente che strappò la vita a Francesco Porzi, che in città chiamavano tutti Biscotto. Un mito intramontabile, ma se non avessi fatto un libro sulla sua vita, nel 2016, i ricordi sarebbero diventati sempre più sbiaditi, e la sua storia sarebbe svanita nel nulla, perché si sa che questa città dimentica troppo in fretta i propri figli. Certo la sua famiglia avrebbe continuato ad avere sempre vivo il suo ricordo, ma Latina di quel mito ne avrebbe perso le tracce. Dopo quattro anni dall’uscita di quel libro, da un’idea di Fabio Porzi nipote di Biscotto, ne è nato un altro, un libro fotografico che racconta la vita del più bel ragazzo di Latina.

 

Chi mi legge sa quanto adoro scrivere sul vissuto della nostra città. Ho scritto di molti personaggi tra queste colonne, ma il personaggio a cui sono più legato è sicuramente Biscotto. Ero ragazzo quando mi raccontarono della sua storia e ne rimasi affascinato così tanto che decisi che un giorno avrei scritto un libro sulla sua vita. Dopo quasi quarant’anni, nel 2016, il mio sogno si è avverato.

Biscotto a New York

Di quel lungo lavoro, durato ben quattro anni, mi rimarrà nel cuore un’esperienza fantastica, compreso un viaggio a New York per intervistare l’attrice americana Monique Van Vooren, ultima fidanzata di Biscotto. Mi rimarrà anche nel cuore la famiglia Porzi di cui mi sento ormai parte integrante.  Ma soprattutto avverto un legame particolare con Biscotto, che non ho mai conosciuto, perché quando morì io avevo solo undici anni. L’ho conosciuto solo attraverso le mie interviste con suoi amici più stretti, sarà forse per questo che ho l’impressione di averlo conosciuto davvero.

In tutto questo è nata una grande amicizia con Fabio Porzi, nipote di Biscotto, ed è a lui che devo la riuscita del mio libro, “Biscotto, storia di un playboy e di un sogno infranto”. Quando mi ha chiamato qualche mese fa per dirmi che aveva il desiderio di ricordare lo zio nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa con un libro fotografico, e aveva bisogno del mio aiuto, mi sono messo a disposizione con grande felicità.

Devo dire che ne è uscito un bellissimo libro con immagini inedite, molte arrivate da New York, che raccontano la sua vita. Le foto sono accompagnate da pensieri e aneddoti da chi lo ha conosciuto, ma anche da chi ne ha solo sentito narrare da un genitore o un amico più grande. Il libro si intitola “Francesco Porzi 1970 immagini e parole 2020.

Biscotto e Monique a New York

È un libro complementare al mio, e ogni latinense dovrebbe averne una copia nella propria libreria. Tra l’altro farebbe anche una buona azione, perché l’intero importo viene devoluto in beneficenza ad una casa famiglia che non ha sostentamenti statali “La piccola Nazareth”, che si trova a Nettuno e ospita undici bambini con varie disabilità.

Un cenno sulla vita di Biscotto

Giusto un cenno sulla vita di Biscotto, perché tanti già la conoscono. Francesco Porzi alla fine degli anni sessanta è un ragazzo come tanti a Latina, ma ha ricevuto dalla natura un dono che tutti vorrebbero avere, il dono della bellezza. Non una bellezza qualunque, una bellezza quasi esagerata, e nessuno riesce a essere indifferente davanti la sua presenza. Ma oltre ad avere questa esagerata bellezza Biscotto è dotato di una bellezza interiore fuori dal comune.

Francesco è riuscito ad entrare nel mondo della moda e del cinema, ed è conteso da tutti gli stilisti, ma lui nonostante il successo ama tornare a Latina e neanche si vanta di quel successo e delle sue conquiste. È il leader indiscusso dello struscio di Latina, il Giro di Peppe. Poi la fidanzata americana, l’attrice Monique Van Vooren, con la quale gira il mondo ed entra nel jet set internazionale.

Sembra una favola la sua vita, lo attende una prima di copertina su Cosmopolitan, la rivista femminile più importante d’America, ma il destino lo attende crudele in quella curva sulla Litoranea, poco dopo il bivio di Sabaudia, mentre torna da una serata trascorsa nella discoteca più esclusiva del Circeo, la Bussola. Biscotto muore a ventitre anni. Nasce così il mito e la sua leggenda, ma io vi voglio raccontare dell’alone di mistero che circonda il suo cippo, il monumento funerario, che si trova lì dove fece l’incidente mortale.

Biscotto e la leggenda del cippo sulla Litoranea

Subito dopo la sua morte il papà di Francesco fece erigere un cippo in suo ricordo, in quella maledetta curva sulla Litoranea. Inizialmente venne messa una sua foto con un abito scuro, ma dopo qualche mese su quell’immagine trovarono un segno inequivocabile e sua mamma disse: “lo sapevo che quella foto non gli sarebbe piaciuta”, la fece subito cambiare con una dove era sorridente e vestito di bianco, perché lui adorava vestirsi di bianco.

La prima foto del cippo

Dopo qualche anno da quell’incidente una nobildonna che abitava a Sabaudia, mentre tornava a casa dopo una serata trascorsa a Latina, vide qualcosa che la impressionò molto. Quella sera c’era nebbia sulla Litoranea e all’altezza proprio di quel curvone, mentre guidava, vide sul ciglio della strada un ragazzo vestito tutto di bianco, guardò dallo specchio retrovisore, ma quell’immagine sparì. Quando il giorno dopo passò di nuovo per quella strada si accorse del cippo e si fermò. Guardando la foto giurò che quel ragazzo era proprio quello che, tra la nebbia, aveva visto la notte precedente.

Alla fine del secolo scorso, una ragazza vide un gatto bianco nei pressi del cippo, quello fu il primo di tanti avvistamenti, sono passati vent’anni e ancora quel gatto bianco gira da quelle parti. Sarà lo stesso gatto? Magari sarà un altro, ma perché sempre bianco? È una coincidenza o è un segno a cui non sappiamo dare risposta?

Il gatto bianco fotografato a maggio del 2020

Una notte del 2011, invece, un ragazzo che faceva il corriere per una ditta di trasporti uscì fuori strada e travolse il cippo, uscì dalla macchina indenne dall’incidente, ma molto spaventato. Il suo furgoncino, stranamente non aveva subìto nessun danno, e quindi se ne andò. Quella notte sognò un ragazzo vestito di bianco. Allora il giorno dopo tornò in quella curva, vide la foto di Francesco ed ebbe un brivido, quel ragazzo che aveva sognato era proprio lui. La notte precedente non aveva notato quella foto. Allora vide il cognome e si mise in contatto con Fabio Porzi.

Il cippo di Biscotto si trova sulla Litoranea nei pressi dell’ingresso del Parco Nazionale del Circeo

Si incontrarono e lui disse che voleva far riparare il cippo a sue spese. Fabio che è una persona di una correttezza infinita gli rispose che avrebbe chiamato un amico muratore per farsi fare un preventivo. L’amico muratore chiamò Fabio e gli comunicò che incredibilmente il cippo si era solo smontato e non aveva avuto alcun danno, lui lo aveva solo risistemato e quindi non voleva nulla. Fabio chiamò il ragazzo e gli raccontò del fatto e lui disse che gli avrebbe portato un mazzo di rose bianche, perché era sicuro che quel ragazzo vestito di bianco gli avesse salvato la vita.

Io sono sempre stato molto scettico su queste cose, ma giuro che a me i brividi sono venuti lo stesso. Non so a voi.