Cisterna Film Festival, Skin il miglior corto per pubblico e critica

Cisterna Film Festival, Skin il miglior corto per pubblico e critica

1 Settembre 2020 0 Di Luca Cianfoni

È terminato domenica sera la sesta edizione del Cisterna Film Festival che come tutti gli anni ha portato all’interno del chiostro di Palazzo Caetani i migliori corti del cinema mondiale.

Il Cisterna Film Festival 6

Nessuno ci avrebbe mai pensato, nessuno, probabilmente neanche gli inglesi, popolo avvezzo alle scommesse, ci avrebbe mai puntato su neanche un penny sullo svolgimento del Cisterna Film Festival di quest’anno. Le rigide misure anti-covid da rispettare, lo spettro dei contagi che crescevano, l’ansia e la paura di vedere poco pubblico all’interno del chiostro di Palazzo Caetani. Invece non è stato così: serate sold-out fin da subito, anteprima a Cori andata alla grande e una rosa di film mai così numerosa e così varia all’interno del Festival. Trentasette i corti proiettati, provenienti da 15 paesi diversi del mondo hanno catapultato gli spettatori cisternesi e non, in diverse prospettive di visione del mondo, l’una diversa dall’altra, sempre colme di domande e interrogativi che fanno crescere. Così pur potendo ospitare molte meno persone all’interno del chiostro, la qualità non è diminuita, anzi, è aumentata, portando come ogni anno, il cinema a Cisterna per qualche giorno.

Il vincitore della rassegna

Alla fine a spuntarla tra i cortometraggi in gara, con il premio della giuria e anche quello del pubblico è stato Skin dell’israeliano Guy Nattiv ma di produzione statunitense. I cinque esperti Clara Galante, Enrico Cattaneo, Valentina Re, Federico Rizzo e Davis Tagliaferro, hanno sostenuto che Skin

“ha il merito di affrontare i temi dell’odio e della violenza razziale in una chiave particolare, quella del rapporto tra padre e figlio. L’antica e l’attuale storia della violenza che circonda il nostro mondo è raccontata con quell’immaginazione alta, raffinata, cruda, fantasiosa: una prova di alto cinema, è l’esempio lampante di cosa il cinema possa fare, della sua necessità artistica e sociale, della potenza del suo linguaggio. È profondamente studiato, limato, preciso”.

Al secondo posto Sticker del macedone Georgi M. Unkovski e al terzo dall’italiano L’oro di famiglia di Emanuele Pisano, che è stato anche ospite della terza serata del festival con la co-sceneggiatrice del corto Olimpia Sales.

Gli altri premi della rassegna

Una delle novità dell’anno è stata l’istituzione del Premio Altre Visioni, conferito dal direttivo del Cisterna Film Festival (Marianna Cozzuto, Cristian Scardigno ed Eleonora Materazzo) a Season di Giovanna Lopalco, regista italiana residente in Francia che ha mandato un videomessaggio di ringraziamento in cui, parlando del suo corto, ha raccontato particolarmente emozionata della sua matrice privata e incoraggiato a non mollare e a continuare a fare cinema nonostante le difficoltà.  Sempre ad una regista italiana residente all’estero, Lucia Bulgheroni, è andato un altro riconoscimento, il Gran Premio della giuria alla miglior regia per il suo Inanimate.
Il Premio Mobilitazioni Artistiche al miglior interprete è stato conferito dallo staff del festival a Soska Kucev, protagonista di Sticker, mentre i ragazzi hanno votato per il Premio Next Generation il corto d’animazione Lost & Found di Andrew Goldsmith e Bradley Slabe, un film dal forte potere educativo sul tema dell’amicizia e del sacrificio.

Insomma una realtà attiva, in continua crescita, quella del Cisterna Film Festival, che ha già iniziato i preparativi per la prossima edizione dove punta a ripopolare il chiostro di Palazzo Caetani con molte più persone per dare loro la possibilità di vedere e sentire il mondo, un po’ più vicino.

cisterna-film-festival

La squadra del Cisterna Film Festival