Quanto è triste novembre: ricordo di un padre di Romina Cotesta

8 Novembre 2020 0 Di Fatto a Latina

Ricevo e pubblico questo ricordo del papà di Romina Cotesta. E’ un ricordo personale, pardon, è un ricordo di ciascuno che ha perso il padre ed essendo tanti in questo strappo lei oggi racconta tanti raccontandosi. Quando capitò a me, ed è un passo naturale è innaturale il padre che piange il figlio, capii subito il problema: da quel momento in poi sarei stato solo e solo per sempre. Finiva la possibilità di un appello in questa vita

Non mi è mai piaciuto novembre, l’autunno tiepido e colorato si prepara a lasciare il passo al freddo e spoglio inverno. E poi la commemorazione dei defunti che cade in questo mese mi mette tristezza, da sempre. Da quest’anno in poi sarà ancora più triste novembre. Ho sempre pensato che i fiori recisi portati sulle tomba non consolano dalla perdita, quella che consola è il ricordo. Si chiamava Fiorenzo ma tutti lo chiamavano Fiore… Usare l’imperfetto parlando di te mi crea un certo disagio, eri… è la prova scritta che non ci sei più, eppure sei e sarai sempre mio padre. Eri nato nel ’31, avresti compiuti 90 anni il 22 marzo, e questo era il traguardo che ti eri prefissato come sfida al fratello e alla sorella morti, come te, pochi mesi prima del novantesimo compleanno. È inutile dire che io avrei voluto che tu vivessi ancora a lungo. Sei stato un riferimento costante per tutti noi, un esempio da seguire per onestà intellettuale, prontezza di spirito, curiosità verso il prossimo, coraggio ed ottimismo ed ora che non ci sei più, ognuno di noi cerca in sé stesso un qualcosa che lo leghi indissolubilmente a te non solo attraverso il ricordo ma soprattutto attraverso la somiglianza. Fiorenza porta il tuo nome. Francesca, ogni mattina, incurante della stagione, spalancherà le finestre della sua casa e ti sentirà vicino. A Simone hai lasciato le mani grandi capaci di trasformare il latte in formaggio. Gabriele ha il tuo senso della famiglia che ci ha riunito intorno allo stesso tavolo ad ogni occasione. A Benedetto spero tu abbia lasciato la bontà d’animo. A Valerio la somiglianza fisica e il coraggio. A Luca, futuro agronomo, l’amore per la terra… Come ogni bravo capitano ci incitavi: sempre e ovunque rapidi e potenti! Andremo avanti seguendo la strada che con fatica hai tracciato per noi pur lasciandoci sempre liberi di scegliere. Vivrai per sempre con noi e attraverso di noi.

Ciao papà

Tua figlia Romina

Nella foto Fiorenzo Cotesta