Piano Gestionale di Controllo del Daino nel Parco Nazionale del Circeo: si darà priorità a soluzioni non cruente

Piano Gestionale di Controllo del Daino nel Parco Nazionale del Circeo: si darà priorità a soluzioni non cruente

24 Novembre 2020 0 Di Glenda Castrucci

Si è a lungo parlato lo scorso anno del Piano Gestionale di Controllo del Daino, per salvaguardare la biodiversità in pericolo nella foresta del Parco Nazionale del Circeo.
Si era deciso, all’epoca, di procedere all’abbattimento di circa 350 capi, scelta che non solo aveva dato da discutere, ma che io stessa avevo condannato. A distanza di quasi un anno, dopo varie battaglie, il destino dei daini è ormai chiaro, e ce lo dichiara L’Ente Parco: «L’Ente Parco, come comunicato nei mesi scorsi, darà priorità alle soluzioni non cruente, quali la traslocazione dei capi sterilizzati in recinti a scopo ornamentale (cosiddette “adozioni”) o la traslocazione dei capi all’interno di recinti in aziende agri-turistico-venatorie».
C’è quindi uno spiraglio di luce per questi poveri animali, sebbene nulla sia certo. L’unica certezza è che nonostante ciò, se non verranno raggiunti gli obiettivi condivisi con il Ministero dell’Ambiente, con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e, con la Regione Lazio, «l’Ente Parco metterà in atto anche altre soluzioni – che seppure sembrino più drastiche – sono, peraltro, già messe in campo in altre Aree Protette per la gestione degli squilibri ecologici causati da elevate densità di alcune specie».

Secondo i recenti monitoraggi la foresta presenterebbe alcune criticità legate alla conservazione dell’ecosistema, criticità che creano allarmismo e che per essere superate abbisognano di alcuni interventi: «Gli effetti negativi si ripercuotono, ovviamente, su tutto l’ecosistema, mettendo a rischio varie specie native tra cui la testuggine comune o testuggine di Hermann, l’istrice, il moscardino e, in particolare, la lepre italica, una delle specie di mammiferi di elevato interesse conservazionistico poiché specie endemica dell’Italia centro-meridionale e della Sicilia presente all’interno della Foresta demaniale con una piccola popolazione, che dagli ultimi monitoraggi sembra manifestare un preoccupante declino». Visto che il motivo principale del disagio è legato ai daini che negli anni si sono riprodotti come natura vuole (perché nessuno si è mai preoccupato di controllarli), e al loro brucare e pascolare, uno degli interventi al quale si era subito pensato, era stato l’abbattimento (con conseguente vendita di carne).

É passato del tempo da quando questa decisione è stata presa, e di positivo c’è che altre opzioni sono state prese in considerazione. E meno male, perché diciamocelo, non è mica colpa dei daini tutto questo, mica lo hanno fatto intenzionalmente di rovinare la foresta: ce li hanno portati perché erano tanto belli, perché con la loro eleganza avrebbero dato un tocco in più, poi nessuno se ne è preoccupato, ed ecco qua. Tutto è importante, tutte le piante e tutti gli animali, e ben vengano le soluzioni meno barbare, che il Parco Nazionale del Circeo è stupendo e sarebbe un peccato avvicinarlo a certe questioni.

Prossimamente saranno pubblicati i bandi per le diverse attività legate al Piano Gestionale di Controllo del Daino: speriamo in un lieto fine!