Roccagorga: le chiacchiere su Vola e Scacchetti muta schema

Roccagorga: le chiacchiere su Vola e Scacchetti muta schema

18 Dicembre 2020 0 Di Lidano Grassucci

La politica è l’arte del governo della città, non è non può essere il tentativo di “affermare ragioni”, di “ricreare verginità”. Il governo della città è bene di tutti non patrimonio di parti. La società Vola non è di maggioranza o di opposizione ma eroga servizi ai cittadini di Roccagorga. Non si possono consumare vendette o cercare colpe su questo. Poi su Vola c’è la vita di tante famiglie di lavoratori. Consumare su questi temi altre cose è fuori tema. In America se c’è un problema cercano un cacciavite e non di chi è la colpa, che tornaconto ho io, guarda che erano cattivi quelli prima.

Francesco Scacchetti, segretario del Pd di Roccagorga, “fa l’americano”  e esce dalla logica, un poco inelegante, della guerra di fazione e propone il cacciavite: il commissariamento dell’azienda, semplicemente come prevede lo statuto.- Bisogna garantire i servizi ai cittadini, bisogna garantire chi lavora e bisogna far funzionare una città. Non cerca torti o ragioni, ma azioni. Una logica che nel dibattito politico locale è negata, viziata, non percorsa. Sullo sfondo il nodo finanziario che se non si individua un percorso possibile diventa nodo scorsoio per tutti . Questo è un problema di Roccagorga non un nodo di chi protempore governa, perchè le scelte spesso hanno travalicato le attuali appartenenze e le stesse appartenenze mutano.

Scacchetti “fa l’americano”, Roccagorga ha bisogno di chi mette mano, non di chi ci parla sopra. C’è da lavorare, ci sarebbe da lavorare, non certo da speculare

E quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare
Ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto

L’Avvelenata, Francesco Guccini

 

L’INTERVENTO DI SCACCHETTI 

 

L’azienda “Vola” a Roccagorga, per le persone che occupa e per i servizi che eroga, rappresenta un bene comune e se ci sono difficoltà siamo pronti a dare una mano ma serve rispetto, trasparenza e un piano di rilancio e controllo condiviso. Il sindaco prenda atto che l’esigua maggioranza che la sostiene non è più in condizione di gestire il comune e rischia di portarlo verso il dissesto finanziario. Per l’azienda si scelga un commissario, cosi come previsto dallo statuto, nell’interesse di tutti. Serve responsabilità e consapevolezza. Mettere mano all’assetto manageriale dell’azienda è un fatto decisivo per assicurare certezze e serenità alle persone che occupa e farlo insieme attraverso le forme e i modi che l’amministrazione consente appare la soluzione più razionale e ragionevole. Siamo molto preoccupati di quanto sta avvenendo nel nostro comune ma non possiamo non rilevare che ci appare ridicolo e del tutto irresponsabile che dopo due anni di amministrazione si dichiarino debiti nell’ente strumentale senza ancora approvarne il bilancio. La verità è che ci vorrebbe un serio e credibile piano di gestione altrimenti è certo che gli effetti avranno ricadute pesanti per la stabilità di tutta l’amministrazione. Governare senza un programma deve essere tanto complicato che la Piccaro denuncia debiti nell’ente strumentale che lei stessa avrebbe approvato con l’obiettivo di scaricare le proprie responsabilità. A dir poco paradossale come comportamento, un ossimoro di credibilità. E’ chiaro che dopo aver sostenuto per cinque anni tutte le scelte, da assessore nella giunta precedente, ora smentisce se stessa per mascherare l’incapacità evidente di gestire il comune da primo cittadino. Ma il punto non è snocciolare le contraddizioni della Piccaro o del Vice-Sindaco Romanzi, che con il suo partito di fratelli d’Italia ha fatto pure i manifesti, il punto vero è cosa intendono fare per dare stabilità alla gestione del comune. Un punto questo rimasto irrisolto da inizio mandato e per il quale come Partito Democratico, grazie ai nostri consiglieri comunali, abbiamo avanzato diverse proposte: dalla nomina di un Commissario indicato dall’ordine dei commercialisti che rinnoviamo, alla surroga dei componenti del CDA. Tutto rimasto inevaso e tutto respinto al mittente. Poco credibile poi che a parlare di operazione verità siano gli stessi che hanno bocciato la proposta di istituire una commissione d’indagine presentata dal PD e che si sono subito accomodati a gestire l’azienda come fosse un impresa privata. Quattro direttori nominati in due anni ne sono la riprova e qui mi taccio. Per quanto ci riguarda, è evidente che abbiamo il compito e la responsabilità di essere una forza politica e culturale capace di assicurare un sostegno concreto alla gestione e crescita della nostra comunità ma di fronte abbiamo un centro destra incapace di esprimere una classe dirigente e questo ci impone di essere ancor di più responsabili verso il nostro paese e per questo ancora una volta tendiamo responsabilmente la mano per evitare che nel nostro comune oltre a non esserci nessuna politica di sviluppo vada in crisi anche la gestione ordinaria dell’ente. Se al contrario invece, si vuole alimentare la polemica in maniera strumentale nel tentativo di riesumare contraddizioni nel quadro dei rapporti del Partito Democratico locale, cosi come sta cercando di fare il delegato all’azienda speciale Mario Romanzi nel tentativo di screditare l’ex sindaco Carla Amici, gli consigliamo di chiederne conto al suo partito che proprio, in città importanti come Terracina, a Carla in veste di professionista riconosce fiducia e competenza ma, in questo caso, è certamente il coraggio a mancare.

Francesco Scacchetti,

PD Roccagorga