Leggere i muri. Note di ipotesi di lettura

Leggere i muri. Note di ipotesi di lettura

12 Gennaio 2021 0 Di Lidano Grassucci

È uno di quei giorni che
Ti prende la malinconia
Che fino a sera non ti lascia più
La mia fede è troppo scossa ormai
Ma prego e penso fra di me
Proviamo anche con dio, non si sa mai

Ornella Vanoni, domani è un altro giorno si vedrà

 

Intorno a te la cosa non è certo in fila come soldati alla parata, ma è un nido di formiche pestato per errore e si genera il terrore. Oggi è giorno che il sole se esce poi va via, il dolore se viene resta tutto qui. Un giorno che non ne imbrocchi una o che non indovini la risposta giusta e l’errore continua come marchio indelebile. Scrivo di dolore sempre più attento, di speranza di rado e quasi mai di come cambiare il corso delle cose.

Vedo la malinconia nei volti, vedo il sorriso andare via come acqua che scorre in fiumi limacciosi. Mi insegnarono a leggere dentro le chiese, tela per tela, scultura per scultura, segno per segno. Ora si impara a decifrare i segni dell’alfabeto che fanno parole definite, ma non è stato così per chi doveva leggere i segni. La Chiesa era posta in alto e già il cammino per salire era lettura di fatica, poi le stazioni della tribolazione erano insegnamento che dolore e fatica sono amanti . E ancora più in alto il portone era grande, come bocca i grotta a proteggerti dal vento, richiesta esaudita di protezione e una volta dentro era la lezione della bellezza. Le sante, fateci caso, sono tutte belle, perché scrivono che la bellezza è armonia del creato e sono mistiche nell’armonia che va all’infinito, all’estasi. Non capivi subito come analfabeta alla Divina commedia, come deserto a leggere il fiume. Le sante dovevano darci il canone, la cifra, la lettera della bellezza e noi, poi, le cercavamo in piazza, nelle strade, nella vita. Erano altere e guardavano altrove e la cosa ci fece avere una scrittura del mondo che sappiamo leggere, con cui leggo il mondo.

Mi accorsi dell’effetto di tutto questo quando ho scoperto che esistono posti dove la scrittura del vedere si fa meraviglia del vivere ed era da impazzire: la Cappella sistina, la cappella degli Scrovegni, l’Annunziata a Cori. Come leggere mille e mille libri insieme e non puoi fermarti. O i neri di Caravaggio, o il bianco del Canova, o le ferite dei sacchi di Burri, le bombe a Guernica o i senza volti di e Chirico, il tempo molle in orologi molli di Dalì.

E… la malinconia dei volti, la bellezza delle visioni e le parole che si fanno quadri. Non so dipingere, sono un lettore che non riesce a scrivere e allora provo a descrivere il resto con la scrittura dell’alfabeto.

 

Nella foto: l’Annunziata di Cori