Pacifici De Magistris, come costruire il domani partendo dal 1886: scuola per vocazione

Pacifici De Magistris, come costruire il domani partendo dal 1886: scuola per vocazione

21 Gennaio 2021 0 Di Lidano Grassucci

Veniva inaugurata la statua della libertà a New York, Meucci rivendicava l’invenzione del telefono, Karl Benz realizzava il primo veicolo con motore a scoppio e…

Era primo ministro del Re, Agostino De Pretis, e a Sezze veniva istituito il “Regio Ginnasio “Pacifici De Magistris”   da un lascito di Giacinta Pacifici, vedova di Superio De Magistris.

Qui si insegna da 135 anni, qui si formano giovani da un secolo e 35 anni. E scusate se è poco.

Certo la storia corre e porta mutamenti, accoglie la sfida del tempo. Nel 1975 al ginnasio viene aggiunto il liceo classico, poi l’istituto assorbe i corsi delle magistrali, diventa Liceo di scienze umane, poi i corsi della scientifico, l’accorpamento con l’Istituto tecnico Corradini, fino alla nascita dei corsi dedicati al turismo.

E’ una storia di una quercia capace di far nascere tanti rami.

Una quercia che ha saputo conquistare il suo spazio andando a cercare la luce anche quando il buio era pesto. 135 anni di scuola di rigore, di tradizione ma anche anni in cui si è cercato di cambiare: dal bisogno di formare le maestre per insegnare ai ragazzi che andavano verso la società industriale a far di conto e a leggere, a creare i quadri apicali dell’impresa diffusa con la nascita del commerciale (con la scommessa dell’ informatica), alla nuova sfida del terziario con la formazione nel turismo. Sempre innestando il nuovo nella linfa della storia. Questo è il “Pacifici de Magistris” il portato di quella Sezze che ha dato una classe dirigente alla provincia nuova, al paese, e la coraggiosa strada per dare una possibilità di qualità del vivere .

Guardate non è una storia ordinaria, nel 1886 lo stato laico e liberale lottava per togliere alla Chiesa il monopolio della formazione dei giovani doveva fare “dopo l’Italia gli italiani”

Oggi ci sono cinque indirizzi di studio: tre liceali (Classico, Scientifico, Scienze Umane), uno tecnico (ITE, ex ragioneria) e uno professionale (Alberghiero). A essi si aggiungono due indirizzi serali per gli adulti (Ragioneria e Alberghiero). Gli alunni sfiorano il migliaio, con decine di insegnanti, personale tecnico e non docente. Un “opificio” di formazione che è la più grande istituzione pubblica e privata della città, ne costituisce la spina dorsale . capace di richiamare studenti, nella sua varia offerta formativa, da buona parte della provincia e motore di un nuovo modello di sviluppo dei lepini e del nord della provincia.

Va citata per la sua vivacità e disponibilità al mutamento, Anna Giorgi, dirigente scolastica dell’istituto, una delle personalità più vivaci in una Sezze che spesso si pensa più periferia urbana che  comunità originale tra comunità dalle identità forti.

Fra i nostri migliori alunni ci sono molti ragazzi, diversi del Liceo Classico che si sono distinti in discipline scientifiche
all’Università (Ingegneria aerospaziale, un ricercatore a Oxford in campo astro fisico…), una ragazza lavora in missioni diplomatiche dell’Onu (in tutti questi casi stiamo parlando di ragazzi che non superano i 30 anni).

Oggi il Pacifici De Magistris è l’istituzione che più contribuisce al futuro creando opportunità per i giovani ma anche una nuova cultura economica ed ambientale. Non è facile fare scuola oggi, non è facile fare cittadini consapevoli oggi, non è facile darsi un nuovo modi di stare insieme. A Sezze ci hanno provato e ci stanno riuscendo. Una scuola che si apre e non si chiude, che rilancia e nn conserva. Che è consapevole del 1886 ma guarda al 2086. Sfida d’eccellenza come lo è stato il premio del dicembre scorso  per l’indirizzo alberghiero nell’ambito del progetto della Maille e Tabasco Brand: “Sapori dal mondo a scuola”.

Consentitemi… quando a Sezze si studiava latino e greco altrimenti non si sapeva leggere e scrivere.

Il Pacifici de Magistris non è una scuola, è una cultura, un modo di essere è una sfida per il domani, una scommessa sul domani, come ogni scuola deve essere.

Ps: Ringrazio per le note sulla storia della scuola Giancarlo Loffarelli, sempre puntuale e disponibile.

Vorrei chiudere ricordando due amici che in questa scuola ho incontrato (mi onoro di aver insegnato per alcuni anni al Corradini, Diritto ed Economia): Quintino Carissimo e Amedeo Giusti.  Molto diversi tra loro ma entrambi figli di questa cultura che sa le sue radici e per questo costruisce il futuro e con altri amici abbiamo condiviso una esperienza unica, professionale ed umana. Quindi sono di parte

NOTA A MARGINE E SFOTTO’

Cesare Chiominto, corese in assoluto il più grande poeta lepino in un verso della poesia Jo ponte de la catena recitava sosteneva che mentre a Cori c’erano le costruzioni romane, Mario e Silla litigavano intorno…

“pe sse montagne, sperduti lontani, 4 sezzesi e dua tre normiciani”

Caro Cesare que 4 sezzesi studiavano latino e greco quando ancor a Cori erano ancora matti.

Fuor dai giochi di campanile, esiste una grande civiltà lepina e il Pacifici de Magistris (come Chominto), ne è un pezzo.