
La littorina, la storia usata come cartolina e il minimuseo a Cambellotti
4 Febbraio 2021A Latina non facciamo un’opera finita, parliamo di tutto e non concludiamo niente. Dio sa quanto aborro nostalgie e nostalgie di dittatori che mi fanno schifo, ma amo le macchine, amo la corsa e mi piace da morire ricordare le cose del motore. La littorina è una macchina allora come una “piccola alta velocità”, il dittatore amava chiamare tutto Littoria, pure la benzina, ma io avrei preso quella macchina ferroviaria, poi avrei cercato le grandi Lancia: l’Appia, l’Aprilia, l’Ardea, l’Astura e ci avrei fatto si un museo. Altro che Cambellotti. Poi avrei preso la moto di Taruffi, la bisiluro che si lanciava su La Fettuccia di Terracina, che mia nonna cispadana decenni dopo diceva ancora “me pari Taruffi” quando andavo veloce con la macchina
La “Fettuccia di Terracina” è stata una pista da primato: Piero Taruffi con la bisiluro “TARF” conquistò i record sui 5 km e sulle 5 miglia.
Ma qui la storia non la si conosce, non la si riconosce, ma la si riscrive ad uso e consumo della politica presente. Come una cartolina senza mai un libro.
La littorina si poteva pure salvare ma per farci cosa? Sul cosa farci arriva la banalità. Abbiamo un museo figo su Cambellotti, ma chi verrà mai a vedere un museo dedicato a Cambellotti? L’archivio Cambellotti è conservato presso la Wolfsoniana – Fondazione regionale per la cultura e lo spettacolo a Genova che ne conserva 320 disegni, Mentre l’Archivio Fotografico di Cambellotti[ è stato acquisito nel 1993 dall’Istituto centrale per la grafica, in parte per acquisto, in parte per donazione. Un ulteriore nucleo è conservato presso il MART Museo di arte contemporanea del ‘900 di Rovereto. Noi che cosa mettiamo in gioco?
Questa è la nostalgia senza fantasia, e oggi il sindaco di Latina ha presentato il nuovo teatro di Cambellotti, oggi la destra gli rinfaccia la Littorina due facce di una medesima tristezza.
Morale: ti puoi pure comperare la littorina ma se non sai viaggiare…