Coletta il draghetto Grisù prima di Draghi

Mario Draghi ripresenta la democrazia alla tre moschettieri, alla Dumas “tutti per uno, uno per tutti”. Un modello su cui i commentatori politici italiani, quelli che spiegano dopo quello che non avevano capito prima e manco mentre, oggi “sanno tutto”. Ma non sanno che il modello è Latina, il modello è Damiano Coletta. Partito come minoranza di successo 5 anni fa, oggi si trova a plebiscitario di sicura riuscita. Contro di lui fegati e frattaglie, con lui tutti. Non si trova un competitore a pagarlo oro, non c’è che so una Meloni, un Di Battista, anche solo per non far sembrare brutto che non c’è opposizione. Coletta oggi è quello che Draghi sarà, unico. Gli oppositori a Latina sono umarell che guardano i cantieri e reclamano migliori manifatture quando loro non hanno neanche spostato un sasso e scansato una cacca di cane. Dentro il palazzo l’opposizione è come un copione da recitare per forza, ma non ha sostanza, non ha alternativa. Non che il sindaco brilli in qualche modo ma la sua opacità è virtù nel nero pesto che c’è altrove.

Fa una discarica a San Michele, gli altri protestano ma non sanno rispondere alla domanda “e se no dove?”. Perché se rispondessero dove altrimenti sarebbe oppositori e non umarell della politica, l’umarell non sceglie brontola. Tra breve i cittadini sceglieranno tra un sindaco e un umore, un brontolio, una “nostalgia canaglia”. Non siamo più nella democrazia competitiva, ma nella uniformità precisa. Quelli che erano difetti di Coletta sono diventati pregi: lui esiste, gli altri debbono inventarsi. Lui è Draghi gli altri pompieri allergici all’acqua. Poi sicuri che il dragonismo non porti al plebiscito colettiamo qui da noi? Dalle lega ai 5 stelle, tutti con la “salvezza cittadina” di Coletta e da solo resta Calandrini come 5 anni fa?

Ma un difetto c’è in Coletta-Draghi? Sicuro: vuole fare il pompiere e non è proprio il mestiere indicato ai draghi, mentre Draghi è un drago vero e sa pure volare.