Covid 19/ La mia generazione in prima linea. Siamo nati con Gagarin salutiamo col virus

Covid 19/ La mia generazione in prima linea. Siamo nati con Gagarin salutiamo col virus

15 Febbraio 2021 0 Di Lidano Grassucci

Ci siamo sentiti eroi: figli veri, poi uomini altrettanto. Nulla ci era negato e il futuro sarebbe stato progresso. Le abbiamo provate tutte le strade maledette tanto eravamo invincibili. Ogni cosa era possibile, se non c’eravamo riusciti era perchè non ci avevamo provato, provando sarebbe stato nostro anche quello.

Siamo nati nel boom economico, primi figli di una prima Italia ricca. Siamo nati con tante cose: con il Dio Moplen, con il motore anche alla bicicletta, con le piscine, con la musica, con la possibilità di essere belli anche nei denti.

Siamo stati invincibili anche nella politica che i nostri genitori chiedevano “pane e lavoro”, noi “rose e luna”. Loro, i nostri genitori, faticavano noi “creavamo”. Abbiamo pensato che non si amava in esclusiva e non era escluso il poterlo fare con piacere che il dovere non ci piaceva.

Eccoci ora: prima linea nella trincea del covid e qui si muore come al Carso, come in mare. Eccoci ora: prima linea stanca di storditi ex invincibili. Noi che una esplosione nucleare non ci uccideva ma trasformava in Fantastici 4. Noi che Gagarin ci ha dato il benvenuto da fuori il pianeta, nati extraterrestri. Noi che andare da qui alla Luna era come prendere la funicolare.

Eccoci oggi, impauriti e con le linee ormai piene di buchi, eccoci che segnaliamo a noi le assenze. Eccoci senza domani con gente che non sa neanche cosa sia il progresso e noi col progresso ci abbiamo fatto l’amore.

Abbiamo vissuto una illusione, ora tutto torna mediocre “ma noi non ci saremo”, vissuti illusi e di medesima illusione a consumare i giorni che restano.

Siamo la prima linea e pensavamo a vivere nelle retrovie e ce ne stiamo andando uno alla volta quando ci presentammo tutti insieme, quando insieme abbiamo sognato, con vile paura.

Fino a 55 si salveranno con Astra Zeneca, oltre 70 con Pfizer, noi ce la giochiamo fin che regge la nostra fortuna.

 

Nella foto il cosmonauta russo Gagarin