Canzoniere di un viaggiatore solo

Canzoniere di un viaggiatore solo

4 Marzo 2021 0 Di Lidano Grassucci
La canzone mi ronzava in testa, come una zanzara molesta in una notte prima di una festa. La canzone era una descrizione di una malinconia nascosta all’anima mia ma espressa al mondo infame. Infame il mondo che non riesce a cantare, delle poesie fa indifferenza e le nuvole sono solo tempesta, forse.
La canzone mi ronzava in testa, come zanzara molesta
Non mi svegliate ve ne prego
Ma lasciate che io dorma questo sonno,
Sia tranquillo da bambino
Sia che puzzi del russare da ubriaco.
Perché? volete disturbarmi
Se io forse sto sognando un viaggio alato
Sopra un carro senza ruote
Trascinato dai cavalli del maestrale,
Nel maestrale… in volo.
(Non mi rompete, Banco Mutuo soccorso)
Lasciarsi alle spalle ogni ipotesi di rumore per il silenzio che fa diventare rumore il battito del cuore, il respirare, di un bimbo che cresce di un levante che lo accompagnerà in questo Occidente di ragione che ha perso l’alchimia di ogni magia, che cambia ogni cosa del mondo ma ha abbandonato la bellezza dell’anima quella delle cattedrali gotiche e fa case per uomini inanimati, per golem senza domani.
Si alza sempre lenta come un tempo l’alba magica in collina
Ma non provo più quando la guardo quello che provavo prima
Ladri e profeti di futuro mi hanno portato via parecchio
Il giorno è sempre un po’ più oscuro, sarà forse perché è storia, sarà forse perché invecchi
(Osterie di fuori porta, Francesco Guccini)
Davanti a questo mare che mi fa diverso che arriva col sale in queste terrazze che fanno vedere il mare da dove sono nato io che prima del blu correvo nel verde di marzo nel suo tempo che cambia, che ricambia, che sorprende, che apprende
Cosa posso farci, se io
sono nato nel Mediterraneo?
E ti avvicini e te ne vai
dopo aver baciato il mio paese:
giocando con la marea
te ne vai pensando al ritorno;
sei come una donna
profumata di resina
che si rimpiange e si vuole,
che si conosce e si teme

Mediterraneo, Manuel Serrat

Nella foto di copertina Edward Hopper, Nighthawks”