Il berretto frigio della libertà

Il berretto frigio della libertà

11 Marzo 2021 0 Di Lidano Grassucci

Un berretto in testa, contiene le idee fa fuggire il freddo. Che freddo che fa. Un berretto fa alte le guardie, fa importante gli importanti, fa riconoscere tra gli altri. Ma questo no, era come contenere ogni idee al mondo lontano dal mondo, riservare idee riservate, pensieri per se, dentro te.

Riservare, ogni persona ha bisogno della sua riserva: riserva di energie, riserva di nostalgie, riserva di utopie. Riserva. Certo al mondo pare solo riparo dal freddo prima del primo sole. Ma il berretto è come un cassetto dove mettere il quaderno scritto fitto fitto come la sabbia alla spiaggia delle cose che vanno, vengono, si fermano, stanno o abbiamo salutato.

Mio nonno metteva il cappello per darsi contegno, perché faceva prestigio davanti ad altri cappelli.

Ora si cammina a testa scoperta, non ci si toglie il cappello davanti alla bellezza, alla grandezza, al prestigio.

Ora il berretto è abito dei pensieri da conservare, conservati, cassetto del pensiero. Pensieri fitti come granelli di sabbia, come foglie nei viali d’autunno, come fiori di pesco a primavera e non si contraddicono mai, sempre coerenti nel filo dell’anima.

Esce il sole, il berretto è memoria del mattino al giorno ma che silenzio quando attutisce i rumori di fondo, quando cancella il chiacchiericcio per il discorso. Un gatto pigro guarda muovendo di lato il muso una gatta che si muove piano, lei nei suoi pensieri, lui perso alla ricerca di un passo da fare. I gatti non parlano, raccontano con gesti acrobatici, si prendono il tempo che serve, non hanno orologio, non hanno pudore, hanno l’amore di pensare. Gli antichi egizi se ne innamorarono pensando a cosa pensavano nei loro lunghi, eterni silenzi, con un berretto in testa.

Un berretto a conservare gelosi le piccole cose in un mondo di illusioni di cioccolata

Quando guardi il mondo senza aver problemi
Cerca nelle cose l’essenzialità

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L’essenzialità di un berretto, la ragione recondita di un gelo al mattino e nel sole capelli sciolti, dio quanta luce se guardi il mondo ma dal mondo non ti fai dominare, la chiamano libertà

La bella che è addormentata,
lalalà, lalalà, lalalà
ha un nome che fa paura
libertà libertà libertà

La bella che è addormentata,
lalalà, lalalà, lalalà
ha un nome che fa paura
libertà libertà libertà

Inno alla libertà (i carbonari), Fabrizio De Andre