Donatella Galeotti la prof che amava il teatro e i suoi studenti

Donatella Galeotti la prof che amava il teatro e i suoi studenti

11 Aprile 2021 0 Di Emilio Andreoli

La vita è uno spettacolo teatrale, quando nasci ti affacci sul palcoscenico e diventi attore della tua vita, ognuno recita la propria parte. Nello spettacolo sono incluse tutte le emozioni che l’esistenza ci presenta: felicità, tristezze, successi, fallimenti. È il finale che nessuno conosce, il mistero che nessuno ti può svelare, lo conosce solo il buon Dio, per chi ha fede. Ho voluto iniziare l’articolo con questa mia metafora, per ricordare una persona scomparsa per un malore improvviso pochi giorni fa, che ha dato molto alla nostra comunità, soprattutto ai suoi studenti: la professoressa Donatella Galeotti, insegnante di scienze umane al liceo Alessandro Manzoni di Latina, ma anche attrice e regista teatrale. Aveva solo cinquantotto anni.

 

A Latina, ma anche in tutto il mondo, non si muore solo di covid, ormai siamo così abituati a sentire il numero dei morti da virus che quando muore qualcuno per altre cause, quasi non ci crediamo. Perché oggi solo il covid è libero di uccidere, le altre malattie, anche quelle improvvise, è come se le avessimo sospese, ma purtroppo non è così.

Quando mia figlia è uscita di corsa dalla sua stanza, ormai diventata un’aula, e mi ha dato la notizia dell’improvvisa perdita della professoressa Donatella Galeotti, confesso, che ho pensato subito al covid o alle conseguenze del vaccino. Invece leggendo gli articoli, immediatamente pubblicati in rete, mi sono reso conto, e ricordato, che si può morire anche di un malore improvviso. Donatella è stata la prima insegnante di teatro di mia figlia alle elementari e la ricordo sorridente, sui palcoscenici delle bellissime rappresentazioni teatrali che lei dirigeva con grande passione.

Mi dispiace averla conosciuta solo di vista, eppure ci siamo incrociati in diverse occasioni, ma mai presentati. Avrei voluto ringraziarla per quegli spettacoli che aveva organizzato con i bambini delle scuole elementari di Piazza Dante, dove veniva raccontata la storia della bonifica e della nostra città. Con quelle recite aveva gettato le basi per costruire il senso di appartenenza al loro territorio. Avrei voluto ringraziarla anche per l’amore per il teatro che ha trasmesso a mia figlia, iscritta per il sesto anno alla scuola teatrale di Clemente Pernarella.

Donatella Galeotti in una recita teatrale

Per questo mi sono sentito in dovere di andare al suo funerale e, sinceramente, non mi aspettavo di trovare tanti ragazzi e ragazze che hanno riempito, con compostezza, il piazzale della chiesa di San Marco. Li ho veduti piangere disperati la loro prof, segno che ha lasciato un solco profondo nei loro cuori. Poi la lettura dei messaggi, molto toccanti di due classi del liceo Manzoni, mi ha profondamente commosso. Alla fine della funzione funebre le ragazze hanno fatto volare decine di palloncini bianchi.

Certe persone dovrebbero vivere in eterno perché hanno il dono dell’insegnamento, insegnare è donare se stessi, e Donatella lo faceva con passione e amore, come ho potuto constatare. Ma avevo bisogno che qualcuno me la raccontasse, questa donna speciale, per conoscerla meglio. Mi è bastato un giro di telefonate per scoprire che era la cugina di un amico, Gianluca Atlante, giornalista del quotidiano Latina Oggi.

Donatella era una donna estremamente solare, interloquiva con tutti. Aveva un dialogo meraviglioso con il mondo, non si lamentava mai di nulla, era sempre ottimista. Riusciva a toccare le corde delle persone, forse perché veniva da una educazione votata per gli altri. La mamma, mia zia Maria Pia, è stata la prima a realizzare a Latina un’associazione per i portatori di handicap, in memoria del figlio Igor. Tanti ragazzi, grazie a lei, iniziarono a lavorare nei parcheggi, prima che nascessero le strisce blu

Gianluca, dove nasce l’amore di Donatella per il teatro?

 Donatella da ragazza studiò recitazione a Roma nella scuola di Gigi Proietti, che la considerava tra le sue miglior allieve, infatti la portò con se in giro per l’Italia nel suo spettacolo Cirano di Bergerac. Pensa che Proietti era così attaccato a mia cugina che avrebbe voluto presenziare al suo matrimonio, ma lei con garbo gli disse che se fosse venuto lui non sarebbe stata più la sua festa. Poi nacque il figlio Edoardo e lei preferì rimanere a Latina, ma senza abbandonare mai il teatro. Aprì insieme ad altri amici una compagnia teatrale e poi si dedicò soprattutto all’insegnamento che ha esercitato con vera passione. Ti posso dire con certezza che lei non insegnava per lo stipendio. Lei credeva nel lavoro che svolgeva e il desiderio più grande era quello di tramandare il suo sapere ai suoi studenti, e se qualche studente rimaneva indietro non lo lasciava solo. Per lei l’insegnamento era una missione”

Come viveva il fatto di essere la mamma di “Calcutta”?

 Ovviamente era orgogliosa di Edoardo, ma Donatella aveva una grande dote, l’umiltà e quindi non ha mai ostentato il successo del figlio, con il quale aveva un meraviglioso rapporto

Chiedo a mia figlia Emilia, oggi quindicenne, un ricordo di Donatella, sua prima insegnante di teatro.

Che ricordo hai di Donatella?

Conservo dei bei ricordi di lei, per quattro anni l’ho avuta come insegnante di teatro alle elementari. È sempre stata dolce con noi bambini, nonostante non fossimo così tanto buoni. Il momento più emozionante è stato quando il nostro spettacolo vinse il primo premio alla manifestazione “I nonni raccontano”. E poi se è nata la mia passione per il teatro è grazie a lei. La ricorderò sempre con affetto

Donatella Galeotti alcuni anni fa (foto dal sito Parvapolis)

Dal sito del liceo Alessandro Manzoni

<<La nostra bellissima Donatella non c’è più. Siamo attoniti e pervasi da un dolore immenso. La sua gioia, la sua generosità, il suo estro, il suo profondo amore per l’insegnamento, la sua attenzione e cura verso il prossimo sono doni che la comunità scolastica del Liceo “Manzoni” ha avuto il privilegio di ricevere e che porterà sempre con sé>>

L’ultimo messaggio vocale inviato da Donatella Galeotti ai suoi studenti, pubblicato sul sito del Manzoni

<<Tutte le cose vicine e lontane segretamente sono legate le une alle altre e non si può toccare un fiore senza disturbare una stella. Questa frase mi torna sempre in mente, ogni volta che un gruppo di persone si sente così vicino e aumenta la propria vicinanza, anche in questa distanza covid. Il nostro microcosmo meraviglioso è stato intaccato da qualcosa, ma sicuramente noi supereremo questa situazione. Cercate tutti di stare per quanto possibile  sereni, pensando che tutto questo sicuramente si risolverà. Dovete essere forti, e non scoraggiarvi soprattutto. Mi raccomando, vi voglio tanto bene e fate veramente gruppo e forza, soprattutto una grande forza. Cercate proprio di, veramente, stare tranquilli, è una cosa molto importante, e ce la faremo. Un abbraccio grandissimo ragazzi>>

Rinnovo le condoglianze a Roberta Galeotti, sorella maggiore di Donatella, e alla sua famiglia.

 

La foto di copertina dal sito di Radioluna