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Sindaco a destra per Latina: la coalizione Ikea che non esiste
24 Giugno 2021Monadi, il centrodestra a Latina non è una coalizione ma una vicinanza di monadi. Quando si incontrano parlano tutti, ma non si ascoltano. La storia del candidato sindaco del centrodestra è degna di una commedia all’italiana. Per mesi a destra hanno ripetuto… “il candidato è unitario e c’è”. Tutti ad unisono, che era come dire: non sappiamo che pesci prendere.
Hanno chiesto a avvocati, commercialisti, generali, prefetti, forse anche ai preti ma hanno ricevuto picche. E già questo è perdere, palesare debolezza, perchè se non ti si filano “non conti”.
Poi nella attesa hanno dato spazio all’autocandidatura di Vincenzo Zaccheo, che il rifiuto a paragone con consiglieri di “poco corso”, si è sentito offeso. E mica ha torto. Poi hanno irritato Giovanna Miele, visto che era in dirittura di arrivo e è stata spinta di lato, Non sono amichevoli neanche le considerazioni della Muzio, e certo non c’è rimasto bene, Roberto Cecere. Insomma si sono fatti tanti nemici in cerca di qualche amico. Lauretti è stato evocato, evocatissimo, ma certo non deve stare a suo agio con tutti questi spintoni.
Risultato il centro destra con tutti questi tavoli: nazionali, locali, provinciali, di quartiere, ovali è solo un negozio mi mobili, una sorta di Ikea con i nomi complicatissimi di tavoli e… sedie.
Ma il dato politico è evidente: il centrodestra semplicemente è una ipotetica, non c’è nella società, nella offerta politica, e non ha coesione culturale. Altrimenti? La sintesi si trova se hai almeno la condivisione dell’argomento. Qui uno gioca a traversone con le piacentine, qualche altro risponde a poker con le carte francesi, e il terzo pensa che si gioca con le figurine Panini.
Nella foto Claudio Durigon a Venezia