Sindaco a Latina: la sinistra e la sua necessità, la destra e la sua assenza

Sindaco a Latina: la sinistra e la sua necessità, la destra e la sua assenza

5 Luglio 2021 0 Di Lidano Grassucci

Tutto cambia

Cambia lo superficial
Cambia también lo profundo
Cambia el modo de pensar
Cambia todo en este mundo

Carmen Sosa, Todo cambia

Ed in politica cambia ad ora. Oggi girano sondaggi che premiano il sindaco Damiano Coletta, ma sono già foto sbiadite di ieri e si voterà domani. Oggi la sinistra è investita da una fase di ripensamento, comunque sia e questo non esenta. Le inchieste pesano in una opinione pubblica smarrita. Coletta rischia di rifugiarsi in un eremo morale che è chiusura al mondo e non sua costruzione. Perché la sinistra è cambiamento del presente, rischio di futuro mai testimonianza di purezza. Anche perché non esistono i puri ma solo le contaminazioni: nasciamo per incontro contaminante di diversi per complice l’amore. La purezza non genera, è sterile, è inutile.

Il rischio purezza si insinua nel coletismo che rischia di farlo giocare arroccato in difesa, difesa di che? Del potere e quindi così normale da diventare movimento banale.

La destra? Poteva approfittare, ma sta a guardare le proprie contraddizioni la proprio incapacità di trasformare il consenso teorico in dialogo possibile e in sintesi di proposta. Anche qui di gioca in difesa sostenendo che la mia rogna è meno rogna dell’altra rogna, ma bisogna curare il cane non guardarlo soffrire. Bruciano i candidati a destra come fanno con le sigarette i fumatori compulsivi: Bruni, Celentano, Zaccheo, Miele, Lauretti, Aielli, una cinquina di prefetti, per tacere di Cecere, Archidiacono, Muzio. A destra sono come re Mida al contrario: appena ti citano da oro diventi piombo.

Resta il fatto profondo: in campo c’è solo Coletta, e Coletta è sempre più solo. Dalla politica collettiva all’onanismo politico.

E Latina sta a guardare