Emanuel Caserio da Latina a “Il paradiso delle signore”

Emanuel Caserio da Latina a “Il paradiso delle signore”

1 Agosto 2021 1 Di Emilio Andreoli

“A Latina la meglio gioventù”, lo scriverei sui cartelli d’ingresso della città. Tra bellezze e talenti Latina non è seconda a nessuno. Il miscuglio che c’è stato in questa città, sin dalla fondazione, ha prodotto la meglio gioventù dal dopoguerra a oggi. Ma attenzione, non solo meglio nella bellezza estetica, anche nel talento. Ci sono musicisti e cantanti che calcano le scene nazionali e internazionali, poi nella ricerca scientifica e nello sport. Aggiungerei anche nella recitazione, che ha parlato  fino a ora soprattutto al femminile. Ma adesso c’è un ragazzo di Latina, tra i protagonisti della soap opera più famosa della Rai, “Il paradiso delle signore”, che sta ottenendo grande successo e se lo merita tutto, si chiama Emanuel Caserio. Io l’ho incontrato e voglio raccontarvi la sua favola.

 Sono più di due anni che racconto le storie di Latina, perlopiù di personaggi che hanno costruito il tessuto economico e sociale della nostra giovane città. Ma ogni tanto concedetemi qualche storia contemporanea, lo faccio soprattutto per i giovani che hanno bisogno di speranza, quella che noi abbiamo avuto e che oggi sembra inghiottita dalle sabbie mobili che infestavano queste zone. Inutile inerpicarsi su improbabili paragoni come: “Era meglio la nostra gioventù, noi ci divertivamo con poco, quella di oggi ha tutto”. Lo diceva mio nonno a mio padre che lo ripeteva a me, ma io non voglio incappare nello stesso errore.

Le epoche sono diverse, la giovinezza è fantastica sempre, perché è il periodo più bello della vita. Certo, la giovinezza di ogni epoca ha avuto le sue problematiche, per questo voglio essere solidale con la gioventù attuale, per il periodo nefasto che stanno vivendo. Gli anni della giovinezza non te li da indietro nessuno, e il nostro compito è quello di aiutarli a ritrovare la speranza perduta, che è fatta anche di impegno e sacrifici. Per questo sto per raccontarvi di Emanuel Caserio, un ragazzo che ce l’ha messa tutta e ha realizzato i suoi sogni.

Emanuel Caserio nei panni del personaggio Salvatore Amato in “Il paradiso delle signore”, la soap opera più seguita in Italia.

Un anno fa, mia figlia Emilia ha espresso il desiderio di frequentare una scuola di cinema, oltre quella di teatro che già frequenta da sei anni. Quindi abbiamo pensato di accontentarla, ma la più vicina era a Roma e già mi immaginavo imbottigliato sulla Pontina… poi mi è giunta voce di un corso di cinema a Latina diretta da Emanuel Caserio. Chi è Emanuel Caserio? Ci siamo chiesti. Poi il benevolo rimprovero della mia cara amica Emanuela Gasbarroni:

Ma come Emilio, tu che sei un appassionato degli anni sessanta possibile che non hai mai visto la fiction che fanno sulla Rai 1 “Il paradiso delle signore”? Emanuel Caserio è uno degli attori protagonisti ed è di Latina”. Quindi, per mia grande fortuna, la decisione di optare per Latina.

L’intervista a Emanuel Caserio

Qualche giorno fa, l’idea di intervistare Emanuel. Ho vinto la mia proverbiale timidezza, che svanisce solo quando scrivo, e l’ho bloccato all’uscita del suo corso. Senza conoscermi mi ha fatto un grande sorriso, e le persone che sorridono danno sollievo. Emanuel è un ragazzo dal viso pulito e dal sorriso disarmante, non è uno che se la tira, nonostante il successo. Un’ora e mezza di telefonata e la sua storia è tra le mie mani e la mia penna.

2016 Emanuel Caserio sul red carpet della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Emanuel nasce a Latina il 16 marzo del 1990, il papà Eugenio fa il carrozziere e la mamma, Wanda, bada alla famiglia. Primo di tre figli, dopo di lui Edoardo e Jessica. Finite le scuole medie sceglie di iscriversi al liceo artistico perché è portato nel disegno e poi perché non ama molto studiare:

Come eri da studente al liceo, Emanuel?

Non sono stato un ottimo studente. In classe ero insicuro e allora cercavo di intrattenere i professori con le battute, ero un giullare, ma sentivo un fuoco dentro di me, sapevo di avere delle potenzialità inespresse

E fuori la scuola?

Avevo una comitiva di amici molto tranquilli, mai nessun eccesso. Ci incontravamo sotto la galleria Pennacchi e l’estate ci spostavamo in Piazza del popolo. Insomma una vita tranquilla. Amavo  giocare a pallavolo, ma sinceramente ero proprio negato

So che hai avuto un grave lutto in famiglia anni fa, ti va di raccontarmi qualcosa?

Nel 2006 persi mio fratellino Edoardo che aveva solo dieci anni. Gli avevano diagnosticato un brutto male, ma sembrava risolvibile, poi purtroppo le cose sono precipitate ed è stata una tragedia. Abbiamo sofferto tantissimo, un dolore immenso per i miei genitori. Edoardo lo porto sempre nel cuore, e ogni mio successo è anche il suo

Dopo il liceo cosa hai fatto?

Riuscii ad entrare nel Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Volevo fare l’attore, ma tutti mi dicevano che era quasi impossibile entrarci senza raccomandazioni, io posso dire che non è così. Partecipai alle selezioni e mi presero senza nessuna spinta, anche perché non conoscevo nessuno. Partivo da Latina ogni mattina alle 5:30 e tornavo la sera tardi. Tre anni durissimi, ma poi la grande soddisfazione nel 2012, quando mi diplomai.”

E dopo il diploma?

“Al Centro Sperimentale vinsi una borsa di studio per la Cina dove feci formazione presso lo Shanghai Theatre Academy. Quando tornai in Italia, mi  trasferii a Roma e partecipai a diversi seminari di recitazione.  Per mantenermi iniziai a fare il cameriere, il barista e la sera il fattorino a consegnare pizze. Guadagnavo cinque euro e ne spendevo quattro di benzina, quando tornavo a casa piangevo, a volte neanche mangiavo per far quadrare i conti, ma poi pensavo alle parole del regista Daniele Luchetti: “Per migliorare la recitazione devi andare a lavorare, stare in mezzo alla gente” e allora mi rincuoravo

E il cinema e la televisione quando sono arrivati?

Iniziai con piccole parti in alcuni spettacoli teatrali. Alla fine del 2013 la svolta, almeno credevo… venni chiamato per recitare come protagonista in un film documentario del regista Claudio Serughetti “È la mia prima volta” il titolo mi sembrò anche di buon auspicio. Nel 2014 esordii nel cinema con il film “I ponti di Sarajevo”, un lungometraggio formato da tredici corti d’autore, presentato anche al festival di Cannes Successivamente, sempre nel 2015 recitai anche in qualche fiction con ruoli minori, come “Il commissario Rex”, “Squadra antimafia7 “, “Un medico in famiglia” e per il grande schermo “Io e lei” diretto da Maria Sole Tognazzi, con Sabrina Ferilli

Quindi avevi iniziato alla grande

“Sì, ero molto soddisfatto, sentivo che ero a una svolta, e che i miei sacrifici stavano per essere ripagati. La scia positiva continuò pure nel 2016 con un ruolo importante nel film “Forever young” di Fausto Brizzi con Sabrina Ferilli, dove interpretavo il suo toy boy, e pensa che ricoprivo il ruolo di un fattorino che consegnava pizze, sembrava di interpretare me stesso. Poi un ruolo minore nel film “L’amore rubato” del regista Irish Braschi”. In ultimo partecipai nella fiction della Rai  “In arte Nino”, diretta dal regista Luca Mafredi, con attore protagonista Elio Germano”

Quell’anno 2016, alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del Cinema di Venezia, ricevesti il prestigioso premio Kinéo Giovani Rivelazioni. Immagino la tua felicità

 “Una soddisfazione enorme, calcare il red carpet di Venezia era un sogno che non avevo sognato, troppo grande per entrare nel mio cassetto

Quindi un grande trampolino per la tua professione. Cosa accadde dopo?

Accadde quello che non ti aspetti, un silenzio assoluto, il telefono che non squilla e-mail che non arrivano. Ero entrato di nuovo nel circolo dei disperati. Così è stato per ben due anni. Alla fine parlai con il mio agente e gli manifestai la volontà di andarmene in Inghilterra, lui alzò le mani in segno di resa, capendo la mia disperazione. Dopo qualche giorno, inaspettatamente, arrivò un’e-mail dove mi chiedevano di fare un provino per “Il paradiso delle signore”, ma dovevo recitare in siciliano. Avevo solo due giorni di tempo, chiamai una mia cara amica siciliana e in quarantotto ore mi preparai. Al provino c’erano tanti ragazzi, pure siciliani, per me era una missione impossibile. Passò qualche giorno e il 25 aprile 2018, giorno di festa, mi chiamarono dalla Rai, il ruolo Salvatore Amato era mio. Piansi dalla gioia. Il personaggio da me interpretato poi è cresciuto e ora sono uno dei protagonisti della soap opera

Cosa diresti ai ragazzi di Latina

 Di non mollare mai, e che i sacrifici alla fine vengono sempre ripagati, anche quando pensi che la sorte ti è avversa

Ma da Latina, a parte i tuoi genitori e i tuoi amici, ti ha mai chiamato nessuno per dirti almeno bravo? Emanuel sorride un po’ sorpreso dalla mia domanda, poi risponde:

 No, mai”

Non avevo dubbi

 

Latina è una città dove se la cantano e se la suonano sempre gli stessi… si premiano tra di loro. Grazie Emanuel, “bravo” te lo dico io, perché sei un grande attore, perché solo i grandi attori sanno recitare in dialetti diversi dal proprio, Vittorio Gassman docet. In bocca al lupo per il futuro.