L’India brilla dell’oro olimpico, il gigante che è tra di noi

L’India brilla dell’oro olimpico, il gigante che è tra di noi

7 Agosto 2021 0 Di Maria Corsetti

Del medagliere olimpico si guardano sempre i primi posti. Sicuramente guardiamo fino all’Italia e poi appena sotto, tanto per dare un saluto ai cugini francesi. Allunghiamo l’occhio su qualche altra squadra europea, il resto non interessa.

Ma l’India è l’India. È un gigante assoluto, enorme e complesso. La democrazia più popolosa del mondo, la terza più grande potenza militare. Seconda solo all’Africa, che comunque è un continente, per diversità culturale, linguistica e genetica.

 

L’India prende il suo primo oro olimpico a Tokyo. Poca cosa in un medagliere scarno da più di un secolo, dove i guizzi di metallo pregiato si sono visti nell’hockey su prato (notizia presa da Wikipedia, personalmente non saprei enunciare neanche una regola di questo sport).

Del lancio del giavellotto, invece, riesco a dire qualcosa di più. Vado a intuito: si tratta sicuramente di lanciare qualcosa, che non è un disco, né un peso, ma un’asta. Vince chi la lancia più lontano. Il campione è Neeraj Chopra, ha 24 anni e arriva da Panipat che è una città di oltre duecentocinquantamila abitanti nello stato dell’Haryana, a nord dell’India.

Mi entusiasmo per questo oro, da qualche anno insegno la lingua italiana a tanti ragazzi indiani. Questo oro me lo prendo anche io, a settembre, a scuola, parleremo di olimpiadi.

I miei studenti sono figli di braccianti indiani. Arrivati qui con l’obiettivo di una vita migliore per loro e per i loro figli. Piegati e cotti sotto il sole, hanno tolto l’incomodo ai ragazzi italiani che una volta raggranellavano un po’ di soldi per le vacanze andando a lavorare nei campi, ma adesso non si usa più. I ragazzi italiani sono andati in palestra, gli uomini indiani nelle campagne e nelle serre. Quando hanno messo da parte la somma necessaria fanno venire in Italia i loro figli, adolescenti che hanno appena finito il college e lasciano l’India, gli amici e magari anche la/il fidanzata/o per venirsi a divertire nei borghi di Latina e provincia. Molto gettonata Bella Farnia dove la strada di maggior residenti si chiama proprio Via India. Si tratta di un caso bizzarro, un nome messo quando quei residence vennero costruiti affinché il romano medio potesse affermare «C’ho la villa ar Circeo».

Torniamo all’oro di Neeraj Chopra, che fa balzare l’India al 47esimo posto della classifica. Sembra niente, ma il muro da abbattere è tra lo zero e l’uno. Tra il vuoto e la materia. Il Governo indiano ha deciso di investire sullo sport e il muro è abbattuto. Il gigante ha guardato oltre, il gigante si è mosso.I giganti non sono molto agili, sono lenti. Ma piuttosto inesorabili.

I miei studenti indiani sono esili, educati e parlano bene l’inglese. Hanno lasciato la loro patria gigante e cercano di vivere qui in Italia. Ma di fatto vivono in un’enclave indiana, anzi del Pujab. L’integrazione è una parola che mi fa ridere quando li vedo così europei nell’abbigliamento e così lontani anni luce dai loro coetanei del vecchio continente.Quando vedo i loro coetanei italiani per niente interessati a conoscerli. Non sono una sportiva, ma questa volta ci credo che dalla lontana Olimpia qualche lezione ci arrivi.

 

Immagine di copertina: Neeraj Chopra (da scroll.in)