Il figlio crocefisso visto dal padre: il genio di Dalì

Il figlio crocefisso visto dal padre: il genio di Dalì

28 Novembre 2021 0 Di Lidano Grassucci

Sono rimasto sconvolto, letteralmente. Tutto era rigirato e nel girare a quel punto di vista non ci avevo mai pensato. Ma quando uccidono il figlio, come lo vede il Padre. Perché quel padre da lì in alto non porge la mano verso il basso per salvarlo.

Da bambino quando mi raccontarono di un Dio che per provare la fedeltà devozionale di un padre chiede in sacrificio il figlio. Il padre era Abramo, il figlio Isacco. Quel Dio che si spinse fino a chiedere l’innaturale, ora guarda morire lui stesso nel suo figlio. Dalì vede un uomo sul mondo, chino e legato, un uomo come gli uomini che piange il dolore degli uomini, che non implora, esplora verso l’alto ma si concentra nel basso e suo padre è silente figlio del suo piano che non era poi così bello. Un piano che è per la vita, il Gesù di Dalì è così uomo da essere ogni uomo, ma sta per morire. E’ sano, è forte. Potrebbe governare l’aratro, seminare grano, fare una vigna bellissima, invece.

Potrebbe amare il prossimo, ma anche la Maddalena nella sua… ma perchè non debbo dirlo: nel suo amare, nel suo amore che è ogni forma di amare nessuna esclusa.

Ma il padre? Guarda, non interviene, non piange, non ride, non geme. Guarda come se fosse a teatro in una opera non sua. Infondo sta morendo un Nazareno, il figlio di Maria di cui ora, Dio, non ricambia l’accoglienza che lei fece all’annuncio di un figlio, figlio di Dio.

Fosse stato figlio di un falegname, di un pastore, di un uomo di fatica semplice il padre sarebbe stato sotto la croce a salvare il figlio, costasse tutta la sua bottega, il suo regno, la sua vita.

Dalì dipinge il punto di vista non umano, divinamente disumano, non dipinge il padre ma il Dio. Lo dipinge surrealista, oltre il reale ma lo deve dare senza amore, l’amore non c’è e la croce è lancia infilzata al cielo che prova ad aprirsi al blu. La luce è sull’uomo che dovrà salvare il mondo da un dio che non conosce il dolore che pure ha creato, e una umanità che non è capace di generosità eppure ne sarebbe pregna.

Il crocifisso è altro, è quel dono dolorante che cambia il verso. Lui non è solo, l’umanità ingenerosa sì, il Dio vendicativo anche.

Il Crocifisso ha toccato la bellezza carnale di Maddalena, la grandezza di madre di Maria: Dio non saprà mai il sapore di questo amore.

 

 

Il dipinto raffigurante la Crocifissione di Gesù di Salvador Dalì, si trova oggi presso il Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow