Il “Regno del Bimbo”, l’avventurosa storia di Aldo e la concretezza di Anna Maria

Il “Regno del Bimbo”, l’avventurosa storia di Aldo e la concretezza di Anna Maria

19 Dicembre 2021 0 Di Emilio Andreoli

Nella storia del commercio di Latina, alcuni negozi rimangono delle icone incancellabili. Ora che si avvicina questo secondo strano Natale, mi tornano in mente le vecchie attività di quando ero bambino, di quando per noi il Natale era veramente festa, ma senza ancora il mito di Babbo Natale. Per noi il culmine di quelle festività era l’epifania, la notte del 5 gennaio attendevamo con trepidazione l’arrivo della Befana. Per vederla cercavamo di rimanere svegli ad ogni costo, ma poi il sonno ci vinceva sempre. Tutti speravamo che la vecchia signora fosse passata a prendere i giocattoli che avevamo visto nelle vetrine del negozio in Piazza della Libertà, il “Regno del Bimbo”. Per i più fortunati, la speranza diveniva realtà la mattina seguente… Questa è la storia di Aldo Federici e Anna Maria Fiorini, proprietari di quell’indimenticabile luogo che ha fatto sognare diverse generazioni di bambini.

 

Che storia ragazzi sono andato a scovare, era un po’ di tempo che pensavo a quel negozio fantastico di Piazza della Libertà e che mi aveva fatto sognare da bambino. Si chiamava il “Regno del Bimbo” e vendeva giocattoli. Quando c’erano le feste natalizie e io andavo al mercato con mia mamma, il passaggio era obbligato. Davo una sbirciata al volo, perché la sua mano mi tirava e al ritorno era uguale, ma in quell’attimo esprimevo i miei desideri a voce alta… e spesso la Befana ascoltava.

Qualche anno dopo arrivò Babbo Natale, che in breve tempo si prese tutta la scena e alla povera Befana il 5 marzo del 1977 venne negata anche la festività. Solo otto anni dopo fu ripristinata, grazie a una studentessa, Alessandra Conti, che ne fece richiesta al Presidente della Repubblica Sandro Pertini in un incontro con le scolaresche. Ci vollero tre anni per l’iter di ripristino e fu il suo successore, Francesco Cossiga, a firmare l’ultimo atto. Così fu salvata la dignità della Befana, anche se da allora porta solo calze piene di caramelle ai bimbi buoni e cenere e carbone a quelli cattivi. I giocattoli sono un’esclusiva di Babbo Natale.

Ma torniamo ai nostri personaggi e di come la loro storia sia finita nella mia penna. Mentre scorro Facebook, mi salta all’occhio un post di un amico virtuale, Massimiliano Federici, che ha scritto un messaggio per il papà appena deceduto. Tra i commenti trovo quello di un amico, Diego, che gli scrive che lo ricorda sempre, quando sorridente lo accoglieva nel negozio di Piazza della Libertà. Per me che cerco le storie di Latina è già un indizio. Faccio le condoglianze e nel giro di pochi minuti vengo a sapere che la persona deceduta era il proprietario del “Regno del Bimbo”, Aldo Federici.

Aldo Federici

Aspetto qualche giorno e mando un messaggio al figlio Massimiliano, l’autore del post, che è ben felice di raccontare del papà, ma anche della mamma che in questa storia giocherà un ruolo determinate.

Aldo Federici e Anna Maria Fiorini

Sembrerebbe il destino o forse un anche po’ di magia, Aldo Federici nasce proprio il giorno dell’epifania, il 6 gennaio del 1929 a Cisterna, dove il papà e la mamma hanno un negozio di alimentari, ma anche dieci figli, cinque femmine e cinque maschi. Aldo è il terzo dei maschi. A metà degli anni trenta si trasferiscono a Littoria in Piazza Impero (oggi Piazza Bruno Buozzi) di fronte il tribunale appena inaugurato. A causa di una febbre malarica Aldo perde quasi tutto l’udito ed è costretto ad abbandonare la scuola. Nonostante la sua menomazione non si perde d’animo e a diciotto anni parte per l’Australia dove vuole tentare la fortuna e, magari, trovare una moglie benestante.

Nel nuovo continente, malgrado la lingua e il deficit dell’udito, riesce ad ambientarsi. È un ragazzone di quasi due metri ed anche coraggioso. Un giorno per far vedere che non ha paura di nulla, si tuffa in un lago dove ci sono i coccodrilli, purtroppo la bravata in quell’acqua stagnante gli costerà la perdita definitiva dell’udito. A quel punto il problema della lingua diventa molto più serio, quando non capisce e fraintende mena e fermarlo non è affatto facile. Con alcuni amici di Velletri apre un ristorante a Melbourne, ma le opportunità in Australia sono all’ordine del giorno. Con la sua sordità preferisce cambiare lavoro, si imbarca su una nave da crociera dove lavorerà per quindici anni, iniziando come lavapiatti fino a divenire chef.

Nel frattempo si è sposato con una australiana e ha avuto due figli, Paul e Marisa. Dopo la lunga esperienza in nave viene assunto da una importante azienda statale italiana, l’Ansaldo, che si occupa di perforazioni per la ricerca di miniere di diamanti. Ma dei diamanti neanche l’ombra, trovano invece quelle di opale, sicuramente meno preziose ma pur sempre redditizie. Insieme ad alcune persone, Aldo acquista una di quelle miniere.

Nel 1966 il suo matrimonio naufraga e divorzia. Proprio in quell’anno Aldo torna in Italia per venire a trovare quel che resta della sua famiglia, perché tre fratelli e quattro sorelle lo hanno seguito e si sono trasferiti anch’essi in Australia. A Latina, a casa di amici, conosce Anna Maria, una ragazza di Borgo Sabotino di origine venete. I due si innamorano e così Aldo, decide di tornare definitivamente in Italia, anche se non staccherà mai del tutto con l’Australia, avrà rapporti lavorativi fino al 1992. Dopo infiniti litigi riesce a trovare un accordo con la sua ex moglie, il figlio Paul rimarrà con lei e la figlia Marisa partirà con lui.

Anna è una ragazza molto in gamba, è diplomata ragioniera e già lavora, ha un buon incarico in una industria vicino Latina Scalo, la Mistral. Qualche tempo dopo fa il salto di qualità e diventa manager della Permaflex. Quando Aldo ritorna con la figlia Marisa definitivamente in Italia, si sposano e dal loro matrimonio nasceranno Massimiliano e Gianluca. Aldo si accorge subito delle capacità imprenditoriali di Anna e le affida il notevole gruzzolo, guadagnato in vent’anni di lavoro. Ed è così che Anna ha l’intuizione di rilevare uno dei primi negozi di giocattoli in pieno centro a Latina, aperto da poco tempo dalla famiglia Biondini che già possiede il negozio di mobili proprio lì accanto. Aldo sarà il proprietario e si occuperà un po’ di tutto, lei in amministrazione e nei ritagli di tempo alla vendita e ad affiancarla sua sorella Angelisa. Lo chiamerà “Regno del Bimbo”.

Aldo Federici, Anna Maria Fiorini e Angelisa Fiorini. I tre conducevano il negozio “Regno del Bimbo

Massimiliano Federici racconta

Incontro telefonicamente Massimiliano, che da tempo lavora a Siena e torna a Latina solo nei fine settimana.

Massimiliano, raccontami qualcosa di tuo papà

 Mio padre ha vissuto più di una vita, purtroppo è venuto a mancare pochi giorni fa a novantadue anni. Era un omone tanto alto quanto buono. Aveva le mani d’oro, sapeva fare tutto, infatti nel negozio il suo compito era di montare le carrozzine, i lettini e quant’altro. Alla vendita non era portato, era un po’ orso, ma questo dovuto al suo problema con l’udito, anche se aveva un occhiale particolare che gli consentiva di ascoltare qualcosa. Aveva imparato a capire soprattutto attraverso il labiale

La sua vita in Australia?

 “Beh in Australia ha trascorso una parte importante della sua vita, ha avuto la sua prima famiglia e poi con tutti i suoi lavori ha fatto un’esperienza incredibile. Soprattutto come chef, era bravissimo. A casa mia era solo lui che cucinava”

Hai ancora parenti da quelle parti?

“Sì, ho diversi parenti, ma soprattutto un fratello che non ho mai conosciuto che si chiama Paul. Sono anche andato qualche anno fa con l’intento proprio di conoscerlo, ma raggiungerlo è stato impossibile. Lui è ingegnere minerario e in quel periodo lavorava in una zona distante dalla città. Avrei dovuto attraversare una foresta con una jeep ed era troppo pericoloso, me lo hanno tutti sconsigliato”

 Tua mamma invece?

 Mia mamma era la vera anima imprenditrice della famiglia, sapeva sempre con anticipo le mosse giuste. Una donna molto intelligente, riusciva ad anticipare i tempi cosa che nel commercio è determinante

Tu hai lavorato un po’ nel negozio, oltre i giocattoli cosa trattavate?

“Certo, c’ho lavorato in negozio, lì ho imparato a fare i pacchi, ricordo che a dicembre eravamo in dodici a lavorarci. Trattavamo lettini e carrozzine, ma anche modellismo, materia della quale mia zia Angelisa era ferratissima, poi i giochi di società e il famoso Subbuteo, il calcio da tavolo in miniatura”

 Quando avete chiuso e perché?

 Decise mia madre perché aveva capito che i tempi stavano cambiando, avevano aperto il centro commerciale Morbella e si parlava già di isola pedonale in centro. Chiudemmo nel 1988 e il locale fu venduto. Al suo posto venne “Azzurro” un negozio di abbigliamento

Quindi i tuoi andarono in pensione?

Macché, mia madre ebbe l’idea di aprire, nel 1990, un tabacchi al Morbella e lo chiamò “Non solo fumo”. fu veramente lungimirante perché la nuova zona Q4 e Q5 non era ancora servita e per qualche anno fummo secondi nelle vendite a Latina, dopo il tabacchi Mimì

Il tabacchi “Non solo fumo” venne ceduto nel 2005. La signora Anna morì il 1 gennaio del 2020 e Aldo il 10 dicembre del 2021. A noi hanno lasciato in eredità un ricordo indelebile, quello del “Regno del Bimbo”.

Buon Natale a tutti