
“Chi tocca i fili muore” e Coletta si fa filo: anche la Lega implode
16 Gennaio 2022Allora: ha battuto Nicola Calandrini, urlammo al caso, alla destino. Ha retto 5 anni e lo imputammo alla inevitabilità della sua maggioranza che in realtà era minoranza, poi prese con se il Pd per salvarsi e salvarlo, poi affronto non N’Cicco da Velletri, ma il padre della destra pontino, Vincenzo Zaccheo e seppure “zoppo” lo ha contenuto al primo turno e stracciato al secondo. Tutti a gridare che, Damiano Coletta, non avrebbe governato e invece eccolo a essere tanto solido che si sono spaccati gli altri.
Ultimo la lega che per bocca del suo ex capogruppo Massimiliano Carnevale grida “l’è tutto sbagliato, tutto da rifare” come avrebbe detto Ginettaccio Bartali. Ma non da rifare dal lato di Coletta, ma da quello di chi ha, tentato, di combatterlo. E sapete come argomenta Carnevale? Non rilanciando contro Coletta, ma denunciando l’errore di aver candidato a sindaco Vincenzo Zaccheo. Insomma dividendo ancora di più la parte che dovrebbe opporsi.
Certo Coletta come la zucca ha il “fiore in culo”, ma gli altri hanno l’abbonamento con la sfiga.
Il quadro è questo: Coletta ha un’anatra operata alla zampa dove denunciava la zoppia, operazione condotta abilmente dal senatore Claudio Fazzone, che ha chiesto anche come anestesista Annalisa Muzio, l’opposizione non esiste perchè ci sono cespugli oppositori, ciascuno nel suo ordine indifferente agli altri.
Il re era morto, lunga vita al re.
Questo è il quadro politico, quello sul progetto per la città? E’, ben custodito, nella mente di Giove, ma sono già arrivati i cristiani e povero Giove non avrà mai modo a raccontare quel che non c’è e non c’è mai stato