
Non batte più il tempo l’orologio del Comune di Latina
16 Luglio 2022Il consiglio di stato prende tempo, lascia il commissario prefettizio al posto del sindaco. Sarà coincidenza ma l’orologio del Comune non batte più le ore, non dà il ritmo alla città.
Mi scuserete ma io sono uno di quelli che il peggior sindaco è meglio, comunque, del peggior commissario. Il commissario certifica che il popolo non ha capacità di esercitare la sua sovranità. Come se Robespierre dopo la rivoluzione venisse sostituito da Maria Antonietta, seppur pro tempore.
Ora, questa fase, di cui ignoro gli esiti è comunque uno spartiacque. L’equilibro del secondo Coletta con Forza Italia non c’è più, ma non c’è neanche la destra di Zaccheo di ottobre. Ci sono due uomini soli e tifosi, anche se pochi. La città capoluogo di provincia non ha più il tempo, vive solo di buio dopo il tramonto e di luce all’alba. In mezzo? C’è da dormire, c’è da vincere l’afa e basta.
I ricorsi, i ricorrenti hanno bloccato il tempo della città a loro tempo personale e sovrano non è il popolo ma la tigna di ciascuno. Latina sta uscendo dal tempo, si sta creando una realtà parallela allontanandosi sempre più dal resto del mondo.
Le lancette girano ma non hanno un popolo a cui dire l’ora.
Come se Pier Capponi ambasciatore di Firenze davanti alla minaccia di Carlo VIII di invadere la città al suono delle trombe non avesse potuto risponde “Voi sonerete le vostre trombe, noi soneremo le nostre campane!” perché non c’erano campane, campanari e manco fiorentini. Latina torna ad essere un insieme di case tra strade larghe.
PS: l’osservazione dell’orologio che non batte le ore è di Bruno Perrelli del bar Mimi, lui che da decenni “apre” la città con i suoi caffè.