Cose da streghe

Cose da streghe

7 Ottobre 2022 0 Di Lidano Grassucci
Passarono di qui le mie speranze, in fila come soldati alla parata. Tamburi ed ottoni, e rigori di educazioni dure dove la bellezza non era contemplata. O meglio, era negli occhi delle sante, che mistiche erano le donne che popolavano la terra. Gli uomini eroi, e intorno non era tempo per tenerezze, per il tempo del bello. Il bello è una magia, cosa di maghi e di streghe, cose che avvengono di notte al buio. Rigoroso il supremo che con il dito indice condanna empietà e… piaceri. Passano le speranze, come soldati, in parata.
Passano e vanno verso il niente che è lo sperare da solo. Perché la bellezza non è amante della solitudine, non le grida al nulla come pastore che canta alla luna, la bellezza è contaminazione a due. Fu una strega che mi convinse che il mondo non è luce, ma ombre, che il piacere non è colore che abbaglia, ma penombra che intriga. Arrivò in penombra, nel limbo tra giorno e notte che è l’imbrunire, arrivò senza cavallo, senza mestiere, arrivò con vesti audaci. Conosceva lingue a me ignote, mari in cui non mi ero bagnato e fedi che non erano dolore. Vedeva il mondo non nel martirio della carne, ma nel piacere della stessa.
Era donna ma al femminile. Restai interdetto, come è interdetto lo straniero nel paese di cui non conosce lingua. La sua lingua era piacevolezza, era conoscere il suo corpo e dare non dolore da pena, ma piacere di passione. I miei soldati della speranza andavano a morire per il giusto, i suoi guerriglieri a combattere per il piacere. Come cambia la vita se mischi le carte, se ribalti le regole del gioco. Le donne greche non sanno di mistica, ma di acque spumose, di Olimpi indaffarati alla vita, sanno di ira e timore, mai di giudizio. La strega, lo capii dopo, era la magia del tempo ucciso, era la maga del tempo che riesce ad avvolgerti, ad amarti.
La strega ha occhi non cattivi come mi avevano insegnato, ma vivi come ho scoperto. La strega ha mani lunghe e sogni umani, animali, di vita. Non ci sono filtri, ma pensieri di carne ed ossa, corpi in carne ed ossa. I miei soldati non marciano più al tempo degli ottoni e dei tamburi, ma avanzano sparsi tra la gente, cercano di sentirsi umani. Forse moriranno eguale, ma dopo aver vissuto anche un solo istante. Cosa da streghe.