
Campagne amare, incontro con Omizzolo a Roccagorga e quel ricordo di Fontamara
22 Ottobre 2022Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Antonio Gramsci, da “L’ordine nuovo”
Qui, qui a Roccagorga anche le pietre erano rivolta. Qui, qui a Roccagorga un vento costante è soffiato per quasi due secoli: mai rassegnati. I poveri del mondo cambiano lingua, cambiano colori, cambiano costumi. Un grande socialista italiano, Ignazio Silone, uno di quelli che faceva politica per la sua gente e per una generosità che era figlio di chi aveva nel sangue il dolore elenca i poveri del mondo nella prima pagina di Fontamara li elenca compresi i suoi cafoni. I cafoni che non guarda nessuno, che non si guardano anche da se stessi.
Ricordo i pulmini delle donne che partivano di mattina presto, da Roccagorga, dagli altri paesi dei lepini per andare alla giobba, per la giornata, per le giornate. Curve per ore, ma i figli li hanno fatti dottori, li hanno salvati con le unghie e con i denti, andavano e tornavano, neanche il tempo di un sospiro che dovevi ripartire. Tra loro gli Ignazio Silone di questi monti, dove la terra è pietra, dove anche l’aria era malata, gli avevano dato una strada di riscatto: i figli. Spero che si ricordino tra queste montagne queste donne. Sono socialista e vivo nella speranza e quando passo davanti al liceo di Latina e vedo ragazzi col turbante, ragazze elegantissime che ridono e riempiono le strade penso che non abbiamo pensato in vano, la generosità è contagiosa
Del resto, mia cara, di che si stupisce?
anche l’operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente che può venir fuori:
non c’è più morale, contessa…
Paolo Pietrangeli, Contessa 1969
Per aver lottato nel cambiare passo passo le sorti degli ultimi ci hanno chiamato “traditori”, “venduti”. Ma i figli di quelle donne sono dottori, sono la testa di questa società e partivano da dietro, da tanto dietro
L.G.
L’EVENTO
Marco Omizzolo a Roccagorga per parlare di lavoro, diritti e della lotta per la libertà. L’orizzonte dell’inclusione sociale, la buona occupazione e la sfida dei diritti per un nuovo modello di Paese e Comunità.
Questo il titolo dell’incontro organizzato dal PD e dai Giovani Democratici di Roccagorga in collaborazione con ANPI e l’associazione di promozione sociale il Tempo nelle Mani. Ospite d’eccezione il sociologo e ricercatore, insignito dal Presidente della Repubblica nel 2019 Cavaliere della Repubblica, Marco Omizzolo che nell’occasione racconterà la sua esperienza di lotta e di studio per i diritti dei lavoratori irregolari in agricoltura attraverso la presentazione dei suoi volumi: Per Motivi di Giustizia e Libere per Tutte.
L’appuntamento è fissato oggi 22 ottobre alle ore 17.30 presso il teatro comunale in piazza VI Gennaio a Roccagorga.
Quello dello sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici in agricoltura, Italiani e Immigrati, può, per certi versi, sembrare un tema non al centro della nostra agenda dei problemi, ma se pensiamo a quanto avviene nel terzo settore, nel comparto edilizio, nel sistema dei servizi, nella discesa costante di tutele e garanzie negli attuali modelli di contratto lavorativo, ci rendiamo presto conto che in realtà questa problematica attraversa pienamente le nostre esistenze e di conseguenza dal modo in cui scegliamo di affrontarle si misura la nostra idea di libertà, di diritto, di opportunità e benessere culturale e sociale.
Siamo ad oltre 20 anni dall’approvazione della Carta europea dei diritti fondamentali su cui si basano i principi ed i valori di libertà, solidarietà, rispetto ed opportunità su cui di fonda l’Unione Europea ma molto ancora deve essere fatto affinché quei diritti e quei valori diventino coscienza comune.
La vera sfida che abbiamo di fronte è quella di renderci consapevoli della complessità del nostro tempo che non può essere affrontata con soluzioni semplicistiche ma necessita di una visione ampia, prospettica e d’insieme dei fenomeni e delle problematiche che ci circondano e soprattutto di un ancoraggio etico che va assolutamente rinnovato in termini di valori ed obiettivi individuali e collettivi.
Se prendiamo ad esempio il tema dell’immigrazione appare assai evidente come sia necessario prima di tutto un cambio di paradigma poiché, al di là delle nostre lodevoli o mancanti sensibilità individuali, tutti o quasi continuiamo a considerarlo un fenomeno emergenziale quando invece è, ed è sempre stato, un fattore strutturale dell’umanità in termini di crescita ed evoluzione ma anche di estreme ed eccezionali problematiche che per superarle non basta eluderle. Per inciso chi chiude i porti non risolve il problema ma lo elude rendendolo più incendiario sia sul piano umano ma soprattutto sociale.
Di questo e della particolare condizione delle Donne vittime di sfruttamento lavorativo ne parleremo insieme a Marco Omizzolo a Roccagorga con l’obiettivo di aprire una riflessione sincera, concreta, sulle sfide che questa nostra contemporaneità ci chiama, tutti, ad affrontare per essere persone all’altezza della situazione di un momento storico che per le sue conflittualità non regala più spazio a facili ottimismi o alle care e abusate convenzionali ipocrisie.
“Quella della libertà per molti di noi sembra ormai una battaglia già vinta per altri è un terreno tutto da conquistare. Su questa dicotomia sociale, economica, culturale fra paesi, nazioni, popoli e persone si gioca il futuro della nostra storia. In uno scenario sempre più compresso da forze extraterritoriali sotto tutti i punti di vista appare sempre più evidente che, quasi per paradosso, proprio nei piccoli territori e nelle comunità che li abitano insiste il potere, la tradizione e l’opportunità di segnare una positiva controtendenza. Servono nuove consapevolezze e serve tornare ad aver il gusto di porsi al centro di grandi battaglie, con realismo, rinunciando alle vacue ed inutili certezze dell’indifferenza, con slancio ed impegno. Marco Omizzolo da questo punto di vista è sia un esempio che un punto di riferimento e non è certo un caso che è stato insignito dal Presidente Mattarella cavaliere delle
Repubblica e più volte candidato al premio internazionale Unesco per le personalità che hanno lottato per i diritti umani e per la pace”. Il commento del segretario del PD di Roccagorga.