
Vince la Schlein e…. Valeria Campagna. Il paradosso del servo padrone
2 Marzo 2023Ciò che fa un servo è propriamente il fare del padrone
Friedrich Hegel
Ora? A regola di bazzica sceglie Valeria Campagna per il sindaco di Latina e non solo. La giovane promessa di Lbc in odore di Schlein che della leader nazionale ha in comune la distanza dal Pd. Diventa lei riferimento di un mutamento conseguente in provincia o in città. E’ tempo non di uomini forti, ma di donne fortissime. Alle regionali la Campagna prende 1837 voti in una lista, quella di D’Amato, che il secondo ha 85 voti. Un livello di consenso (ci riferiamo ai voti di Latina città) che si avvicina ai big del centrodestra. Diciamo che parte bene.
Ora il combinato disposto del voto delle regionali con l’esito delle primarie crea un ircocervo che rischia di fare una prima vittima interna, le ambizioni di ritorno di Damiano Coletta, di spiazzare gli interni al partito democratico, anzi di essere la soluzione esterna alle ambizioni interne.
Lei, del resto, non solo è ambiziosa ma anche capace di riempire gli spazi che si presentano. In un contesto con un Pd ancora lettiano si è messa in una lista, quella di D’Amato, che non aveva possibilità elettive, era un vuoto da riempire, ha risolto il nodo dei tanti quadri lbcini presi in complicati calcoli di opportunità, ha promesso di tenere in caldo il posto al leader Coletta e intanto…
Siamo al rapporto servo-padrone di Hegel, il padrone si fa servire dal servo fino a diventarne a suoi volta servo