Stefano Midiri, il primo televenditore d’Italia

Stefano Midiri, il primo televenditore d’Italia

25 Giugno 2023 0 Di Emilio Andreoli

A Latina persone di talento ne ho conosciute tante. Ma questa città continua a produrne altre. A fine marzo, Forbes, il magazine più famoso al mondo sulle classifiche di: cultura economica, leadership imprenditoriale, innovazione e lifestyle, ha comunicato i migliori talenti europei under trenta dell’anno. Dieci gli italiani presenti in classifica, di cui il 30% proviene da Latina. Sono: Luca Petrone, Simone Quarta e Kola Tytler. Complimenti a loro, nella speranza continuino ad operare qui nella loro città. Tornando a parlare del nostro passato, oggi vi racconterò la storia di un grande personaggio che arrivò a Latina negli anni ottanta: Stefano Midiri, il Maradona delle televendite.

Per scrivere la storia che sto per raccontarvi ho dovuto attendere un po’, perché l’amico Luigi Midiri è sempre affaccendato, tranne il sabato, giorno che però dedico il mio tempo alla scrittura. Poi, qualche giorno fa, ci siamo scambiati qualche messaggio e mi ha proposto l’incontro mercoledì 21 giugno, giorno di  riposo per il suo onomastico. Quindi questo racconto lo devo a San Luigi Gonzaga: le persone del sud tengono più all’onomastico che al compleanno.

Stefano Midiri lo ricordo bene per le sue mitiche televendite, veniva spesso in negozio. Era amico di mio papà e nostro affezionato cliente. Aveva la cadenza della sua terra, la Sicilia. Era uno dei tanti siciliani arrivati a Latina. Il volto rassicurante del buon padre di famiglia era la sua forza. Aveva l’arte di saper convincere le persone ad acquistare le sue batterie di pentole e i corredi per la casa.

Stefano Midiri dalla Sicilia a Latina

Stefano Midiri nasce a Rometta Marea, paese situato a una ventina di chilometri da Messina. È il terzo di sei figli. Il padre è un commerciante, chiamato da tutti Don Luigi o longu, soprannome dovuto alla sua altezza.  La mamma è Angela. Don Luigi ogni settimana prende il treno a Messina per Napoli, dove si rifornisce di mercanzia nei grandi magazzini all’ingrosso. Per paura di essere derubato, provvede a cucire delle tasche interne nelle sue mutande. È lì che mette i soldi per pagare la biancheria intima acquistata. La merce viene impacchettata e caricata sul treno, per viaggiare sotto i suoi occhi attenti.

Il piccolo Stefano, dopo le scuole dell’obbligo, inizia a lavorare nel commercio aiutando il papà nel suo negozio a Barcellona Pozzo di Gotto, paese dell’area metropolitana di Messina. Don Luigi gli da l’incarico di vendere la biancheria in giro per la città e nei paesi vicini. Però Stefano ha una grande passione: il calcio. La sua giornata la divide tra lavoro e allenamenti. Viene notato da più di qualche squadra locale: è un promettente mediano metodista. Giocherà in diversi club, fino ad arrivare alla famosa Terza Serie (Oggi serie C).

In ogni paese dove gioca, si dedica pure alle vendite della biancheria che il padre gli affida. È un ragazzo che si fa voler bene e non gli resta difficile entrare nelle grazie delle signore. Vende e gioca: per lui è il massimo. A ventidue anni conosce la ragazza della sua vita. Si chiama Caterina, proviene da paesino vicino al suo, Castanea delle Furie. Si incontrano in una festa di paese, dove Stefano si è inventato un gioco a premi, la Ruota della Fortuna. Nella sua bancarella c’è sempre la fila, tutti vorrebbero vincere una bambola gigante. In una di quelle serate vede Caterina, e tra i due scocca l’amore.

Stefano Midiri e sua moglie Caterina

Ma c’è un problema, la ragazza è minorenne, ha quindici anni. Ma Stefano non demorde e chiede la mano al papà di Caterina. <<Ma tu cosa puoi offrire a mia figlia? Io non so chi sei>>. Lui gli risponde di informarsi. Dopo qualche giorno torna all’attacco, ma questa volta il padre è più duro. “Ho saputo che giochi a calcio e sei un donnaiolo”. Ma Stefano è un grande imbonitore e inizia a parlare ininterrottamente. Lui lo interrompe e gli dice: “Basta, ho capito. Con questa parlantina che hai, sono sicuro che il pane a mia figlia non mancherà mai”.

Il passo successivo è la fuitina. Stefano e Caterina scappano di casa e se nessuno li troverà, per almeno tre giorni di seguito, saranno legittimati a sposarsi. Ovviamente in famiglia sono tutti d’accordo, così l’onore è salvo. I ragazzi si sposano e avranno quattro figli: Irene, Letizia, Luigi e Daniela. Dopo il matrimonio Caterina apre, sul corso principale di Messina, un negozio di casalinghi. Mentre Stefano organizza quindici venditori per conquistare mercato in Sardegna. Ma la svolta decisiva arriva nel 1978. Di fronte al negozio di Caterina apre la prima emittente privata di Messina, RTP. Tutti i giornalisti passano davanti alle sue vetrine.

Stefano Midiri, la moglie Caterina e le sue prime figliolette

Nel 1981 il giornalista Mino Licordari, fondatore di RTP, invita Caterina a fornire doni per i telespettatori, in cambio di pubblicità. Lei invece ha un’idea geniale, e gli propone: <<Facciamo un gioco a premi, chi vince viene a ritirare in negozio. Inoltre facciamo un prezzo speciale ai telespettatori che assistono al programma>>. La cosa funziona. In negozio arriva il vincitore a ritirare il premio e tantissimi ad acquistare il prodotto scontato. Stefano, appena informato, si propone alla conduzione del programma. Inizia con un set di pentole e avrà subito un riscontro positivo.

Nasce così la prima televendita in Italia. Dopo il successo ottenuto, per non svegliare gli altri venditori siciliani, tutti molto bravi, Stefano decide di lasciare la Sicilia. Si trasferisce con la famiglia in Abruzzo e, nel 1982, trasmette la sua seconda televendita nell’emittente privata Telemare di Pescara. Sempre lo stesso anno la figlia Letizia, giocatrice di basket, subisce un infortunio. Dovrà essere operata al menisco e ai legamenti del ginocchio. Viene operata all’ICOT di Latina e sarà assistita dalla madre. Caterina alloggia in un albergo. In camera ha anche la televisione. Girando per i canali scopre Telelazio e Telemontegiove.

Stefano Midiri in una delle sue mitiche televendite

La chiamata al marito è immediata. Stefano il giorno dopo contatta la redazione di Telelazio dei fratelli Lepori e propone una prova della sua televendita. Inizialmente viene preso per matto. Qualcuno però gli da fiducia e dopo una settimana inizia la sua avventura a Latina. Il boom delle vendite di pentole è istantaneo. In poco tempo acquisirà gli spazi in diverse tv locali romane e in seguito, quelle del sud Italia. La Campania sarà il suo fiore all’occhiello. Ma la sua televisione preferita è Telemontegiove dei fratelli Sciscione, perché Stefano è uno che si affeziona alle persone.

Stefano Midiri a sx in basso e a dx in alto il figlio Luigi, allo stadio Francioni di Latina

Negli anni ottanta sponsorizza il Latina calcio e sarà nominato vicepresidente. La squadra otterrà ottimi risultati, vincendo un campionato di serie D. Stefano Midiri sarà a lungo ricordato da tutti i tifosi neroazzurri a cui molte volte ha sovvenzionato le trasferte. Poi l’incompatibilità con alcuni dirigenti lo porterà a lasciare, spostando la sua attenzione verso la squadra del Terracina e assumendo la carica di copresidente insieme al suo amico Gianfranco Sciscione. Il successo sarà costruito anno dopo anno, fino a raggiungere la serie D.

Ma la televendita resta la sua “Ruota della Fortuna”. Proprio quella ruota ideata agli arbori della sua carriera, nelle feste di paese, la ripropone nelle sue televendite, con premi prestigiosi come auto e moto. La trasmissione verrà notata dalla Fininvest di Silvio Berlusconi e nel 1988 gli cederà i diritti in cambio di pubblicità.

1984: Stefano Midiri riceve il premio MInerva d’Oro

Quella di Stefano Midiri è un’azienda famigliare, nelle sue trasmissioni in diretta, con ospiti e cantanti, appare spesso la moglie, sua grande consigliera. In seguito sarà affiancato dalle figlie Irene e Daniela. Mentre la parte commerciale, per l’acquisto dei prodotti, l’affiderà al figlio Luigi divenendo il motore dell’azienda. La famiglia Midiri opererà anche in campo internazionale. La figlia Daniela, conoscendo la lingua spagnola, si occuperà di televendite a Santo Domingo, dal 2000 al 2010. Stefano Midiri scompare il 20 marzo 2012 lasciando un grande vuoto nella sua amata famiglia, ma anche un grande vuoto tra i suoi amici e il suo pubblico.

Altro premio per Stefano Midiri come miglior televenditore

Luigi Midiri racconta suo papà

Incontro Luigi al Bar Mimì. Cristina Perrelli gentilmente ci accoglie nella sua saletta. Le chiedo se conosce Luigi. Resta un po’ titubante: “Lui è il figlio del grande Midiri”. Cristina confessa: “Ho ancora una batteria di pentole acquistate da tuo padre e sono tuttora perfette”. Luigi sorride: “Non avevo dubbi”.

Luigi, raccontami il segreto del successo di tuo papà

“Sicuramente il suo siciliano italianizzato fu la chiave del suo successo. Alcune parole sono rimaste mitiche, come: <<Vi do la Garenzia a vita”>> Oppure: <<Ci sono pochi pezzi, affrettatevi. Chi arriva arriva, chi non arriva prende le scale”>>. Ma la frase più famosa era: <<Mamme! Buongiorno, telefonate per i vostri figli>>. Con queste semplici parole entrava nel cuore delle mamme. Poi per convincerle sulla bontà e la resistenza delle pentole, le colpiva più volte con una mazzetta. Pensa che la Rai fece una trasmissione, condotta da Pippo Baudo, con i migliori venditori d’Italia, lo chiamarono ma lui non volle andare”

Ricordo bene le sue televendite, mettevano allegria

“Sì, era il suo modo di trasmettere leggerezza e iniziare la giornata con il sorriso”

Quando avete chiuso con le televendite?

 “Abbandonammo il settore qualche anno dopo la scomparsa di mio padre. Con l’avvento del digitale terrestre cambiarono le regole del gioco: impossibile continuare”

 Cosa ha rappresentato Latina per tuo papà?

“Ha rappresentato il via al suo successo, ma anche il punto di arrivo. Era molto legato alla città. I suoi amici frequentavano il Bar dello Stadio, dove lui amava trascorrere il suo tempo libero, tra chiacchiere e qualche partita a carte”

Il vostro rapporto?

“Uno splendido rapporto, basato sulla reciproca stima”

 Sul sociale?

 “Quando faceva del bene non amava farsi pubblicità. Posso dire solo che la ristrutturazione del tetto della chiesa San Matteo in via Nascosa è opera sua, come anche l’asfalto del piazzale”

Tutta la famiglia Midiri al completo

Stefano Midiri su Wikipedia, è annoverato tra i televenditori più famosi d’Italia. La rivista Panorama lo definì il più bravo imbonitore televisivo italiano. Per me è stato un grande personaggio di Latina.