Convegno sull’abitare a Latina, tra La Pira e Dossetti
12 Settembre 2023A Latina qualche volta, ma dico proprio qualche volta, si esce dalle sterili polemicuccie locali e qualcuno, ma dico proprio qualcuno, cerca di parlare di qualcosa di importante, senza l’assillo dell’immediato tornaconto elettorale e senza inseguire i toni e i tempi dei social networks.
Ha cercato di farlo la Caritas di Latina, lunedì pomeriggio nella sala San Lidano della Curia Vescovile. Non è un caso se sia servito addirittura un santo, San Lidano, perché avvenisse. Per di più Santo setino e omonimo del Direttore Grassucci, che Santo non è e nemmeno fedele, ma talmente umano, per via socialista, da sembrare più cristiano di tanti credenti.
Era l’evento di presentazione del Festival dell’Economia Civile 2023 che si terrà a Firenze a fine mese e si è parlato di diritto alla casa ed inclusione. Un tema che è tornato al centro delle cronache, qualche mese, fa per le proteste degli studenti fuori sede che si erano accampati fuori dalle Università italiane. Smontate le tende smontato pure il tema che è, ovviamente, un problema ben più ampio e drammatico della sola questione degli studenti fuori sede.
E’ il problema chi di una casa non ce l’ha, non per sua per scelta, ma perché la vita o il caso così hanno deciso.
E’ il problema di chi si vede sfrattato e di chi deve sfrattare.
E’ il problema di chi avrebbe diritto ad un’abitazione popolare e se la ritrova occupata da chi, invece, il diritto non ce l’avrebbe.
Il sociologico titolo del Convegno (Oltre l’inclusione. Quale ruolo all’abitare), sapeva di Saint-Simon e Maritan e poteva metter paura a chi non avesse seguito i corsi del Professor De Masi. Fortunatamente, i relatori, sono riusciti a condensare gli interventi in pochi minuti e centrare i temi principali della questione.
C’erano il Sindaco Celentano, rigorosamente di rosa vestita e, l’abbronzata oltre che
sorridente, Assessore Annalisa Muzio.
Hanno portato, come di rito, i saluti dell’Amministrazione e c’hanno ricordato l’importanza della condivisione nelle scelte politiche. Un po’ la trovo abusata la parola condivisione, ma mi rendo conto se fai il politico al giorno d’oggi, e non precisi di voler con-dividere tutto (con, con, con, ha ripetuto la Muzio per precisare che si fanno insieme le cose) rischi di fare la figura del decisore auto-referenziale.
Puntuale e chiaro l’Intervento di Enrico Della Pietà, Presidente dell’Ater Latina, che ha elencato i prossimi interventi di edilizia pubblica abitativa ed ha illustrato il progetto “A Gonfie Vele”, che dovrebbe portare al risanamento urbanistico dei terribili palazzi (definiti La Scampia pontina) che stanno all’ingresso Nord di Latina. Qualche tempo i “palazzoni” sono stati al centro delle cronache nazionali per un video simil-rapper in stile gangsteristico, di cui si poteva, tranquillamente, fare a meno.
L’avvocato Andrea Terrinoni (azzeccata, visto il luogo, la citazione del Sindaco Santo La Pira) ha, invece, riportato la “Chiesa al Centro del Villaggio”, spiegando i fondamenti costituzionali e giuridici del Diritto alla Casa.
In modo particolare, il giurista e allievo di Cervati, ha puntualizzato che, seppur non direttamente presente nella Carta, il Diritto alla Casa fa parte dei tanto citati ma poco capiti diritti sociali. Quei diritti sociali che i padri costituenti inserirono nella Carta del 1948 per tracciare un solco da quello che c’era stato prima (eh già! li ha creati come diritti la Repubblica) e per ricordare ai futuri poteri pubblici che non sono mere norme da rispettare, ma programmi da
attuare (rileggere l’articolo tre della Costituzione). Bello anche l’intervento di Pietro Gava, il papà del microcredito a Latina (anni fa qualcuno ci fece sopra pure una curiosa polemica politica). Gava, rammentando che dietro i freddi numeri degli sfratti ci sono persone e drammi umani, ha, dossettianamente, fatto presente che se, qualcuno si reputa cristiano e cattolico, ma nutre dubbi sull’obbligo morale e politico di garantire un alloggio a chi non può averlo, dovrebbe ripensare, sempre, al fatto che il primo che ne ebbe bisogno fu un bambino nato a Betlemme duemila anni fa ed i sui genitori Giuseppe e Maria.