Governo di Latina: ordini in francese a soldati siciliani

Governo di Latina: ordini in francese a soldati siciliani

18 Settembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

NOTA DI LETTURA PER AMMINISTRATORI: questo testo ha bisogno del soccorso nero di Cesare Bruni, lui può spiegare gli aspetti storici del testo, per i passi biblici serve un prete, un rabbino, un imam, qualche figlio di Abramo

 

La prima guerra che facemmo da italiani fu la terza guerra di indipendenza. L’esercito era da poco costituito ma restavano ufficiali piemontesi che davano ordini in francese e soldati siciliani. Fu uno sfacelo, non si capiva nulla. Da allora l’esercito italiano decise di insegnare l’italiano a tutti i soldati, parlato e scritto e gli ufficiali si dovevano adeguare.

Ecco, la Giunta Panigutti, si trova in questo stato: ogni assessore fa il suo e anche di più. Vanno in molti “verso l’infinito e oltre”. Mentre si parla se aprire o tenere chiusa l’isola pedonale in centro qualcuno mette statue non meglio identificate, mentre non c’è l’assessore alla cultura si candida la città a capitale italiana della cultura. Badate bene, tutte belle idee ma senza uno straccio di ordine. Vanno tutti all’assalto nessuno si occupa della logistica, del piano e una volta davanti al nemico si scopre di aver dimenticato le munizioni.

Una Babele amministrativa con tanti volontari, manco un professionista. Pare, sempre per rimanere in tema militare, l’esercito di Pancho Villa dove tutti erano generali.

L’unica cosa che si capisce è che il fine settimana, in tuta o in pigiama, si corre. Di questo siamo contenti, ma mi par poco.

Se Latina diventa capitale della cultura noi siamo contenti, se facciamo un monumento con una statua di Botero da mettere ovunque in città noi siamo non felici ma orgogliosi.

Una città si ama in mille modi, nessuno di questi può prescindere dal dire quel che si vede come lo si vede.

Bisogna parlare, chiedere, capire

Shomèr ma mi-llailah?  Bibbia (Isaia 21, 11).

Sentinella quanto mi resta della notte? 

Arriva l’alba, ma presto anche la notte. Se volete fare altre domande, tornate di nuovo

E’ una canzone di Francesco Guccini, sul bisogno nei tempi che non sono ancora giorno ma rimangono in una notte che si sta per accendere, di capire il presente, sapendo di ieri e immaginando di domani. Questo manca alla amministrazione di Latina ora, le domande che sono dei dubbiosi davanti alle certezze di chi non domanda né sa domandare.