Il genoma, la piantina e Circe la bella addormentata

Il genoma, la piantina e Circe la bella addormentata

7 Ottobre 2023 0 Di Lidano Grassucci

La bella che è addormentata ha un nome che fa paura: libertà, libertà, libertà

Fabrizio De Andrè

 

 

Mettiamo il genoma umano nella ragnatela della piantina della città di fondazione ed ecco un logo che ci identifica come capitale della cultura 2026. Fico il genoma ci fa ricerca, scoperta, contemporanea è speranza anche di vivere per sempre. La ragnatele della piantina di una Latina bambina assomiglia ai disegni giganti delle linee di Nazca in Perù.

Qualche strana civiltà ha voluto lasciarci segni che… finirà? O che rimarrà per sempre?

Nazca è un mistero e ci si può ragionare sopra con Ufo, qualche civiltà straordinaria e perduta, divinità capaci di volare da un angolo all’altro del globo, magari giganti a cui piaceva disegnare.

Insomma una roba che ci porta fuori dalla ragione e dentro il mito.

La torre civica oggi ha la bandiera tricolore e il manifesto che scende dal balcone degli annunci di grandi battaglie a colpi di grano con il logo di Latina capitale.

Mica brutto, ma non certo imponente, discreto direi. I disegni di Nazca se li vedi dal piano, sono una sfumatura insignificante sul terreno, dall’alto una storia affascinante.

Dal basso l’allestimento della piazza è ingenuo, dobbiamo dirlo, dal piano del potere sicuramente sarà più bello ma quello che manca è uno sguardo in volo, una veduta dall’alto dove si vedono animali da bestiario: ragni nell’incrociarsi delle strade, sinuosi mostri acquatici lungo i canali, e spiriti della palude, maghe addormentate.

Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito

Garzìa Màrquez, 100 anni di solitudine

Ecco forse servirebbero i nomi a queste bestie che avranno decisamente il loro genoma, ma non umano e non prigioniero di un ragno.

Il manifesto sul balcone è colorato, ha un azzurro intenso accanto a bandiere decisamente più stanche: una Europa lontana, una Latina sorniona e indifferente, e qualche premio su un mare che per noi è chiuso dal primo settembre.

Lunedì diremo agli altri italiani perché per un anno vogliamo essere, e possiamo essere, la loro capitale. Capitale per un poco e solo per qualche cosa.

Avrei preso l’aereo e dall’alto avrei fotografato il nostro bestiario, a cominciare da una maga che dorme per amore sola dal mare, sola dal piano. Quella che da bambino papà disegnava con il dito per dirmi del naso, degli occhi, di come “dormiva”.

Ma perché dorme? Mio Padre era uomo non certo disponibile a parlare di sentimenti, ma forse mischiò la maga con la bella addormentata e mi disse che si sarebbe svegliata ma con un bacio, le cose belle tornano sempre. Io non ho mai visto mio padre baciare mia madre, ma non dormiva.

Mi sono fatto persuaso che un bacio c’è stato, che solo questo dovremmo dire: di una maga che dorme per amore, di un marinaio che non è tornato

La memoria confonde e dà l’oblio, chi era Nausicaa, e dove le sirene?
Circe e Calypso perse nel brusio di voci che non so legare assieme

Francesco Guccini, Odysseus

Questo è un posto che quando la prima storia del mondo ebbe racconto trovava la parola passione.