2 novembre, i miei morti vivi

2 novembre, i miei morti vivi

1 Novembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

I morti, come sono i morti? Per la mia educazione sono il paradosso di essere vivi. Sì i miei morti sono vivi e ci puoi parlare. In casa di nonna c’era la foto in bianco e nero, grande, quasi sfumata, una nuvola che somigliava a Nonna Nina la madre di mia nonna che era nonna di mio padre che me la presento’ ed ero bimbo ma come viva.

Viva tra le nuvole, viva sfumata, viva che se le chiedevi ci sei quando era paura lei rispondeva, eccomi. Solo eccomi e bastava. Mi dovettero spiegate che mio nonno, quello di madre, non si poteva andare a trovare, lui non riposava, non aveva un posto per dormire per via che si era addormentato, e di botto, su una bomba ed aveva fatto un gran salto, ma grande. Se chiedevo dove stava, mi dicevano che stava dove stava.

I miei morti sono vivi perché i contadini non muoiono mai sono la vigna che hanno piantato, l’albero di melograno che di questi tempi ha frutti, sono quella castagna che fa caldo ora che il freddo è solo un brivido fino a quando sarà gelo. Oggi che e’ un giorno su 365 giorno che ricordo i miei già vivi non è un giorno triste, ma un incontro in cui il ricordo non c’entra niente in questo presente.

Mamma mi capisce, papà mi avrebbe ripreso per come ho tradito qualche sogno, ma poi l’ho sorpreso a difendermi con gli amici al bar del cielo, dicendo un fondo mi somiglia, tale e quale senza legge come un gatto. Così e’ oggi che sarò tra i miei vivi e mangeremo storie di storie per ridere un poco. I miei morti sono vivi.

 

Il 2 novembre e’ nata pure mia zia Maria, era il 1932… auguri a lei