Davide doveva farsi uccidere 5/ Dalla croce celtica alla croce di Gerusalemme

Davide doveva farsi uccidere 5/ Dalla croce celtica alla croce di Gerusalemme

6 Novembre 2023 0 Di maurizio guercio

INTERVENTO DI MAURIZIO GUERCIO

Anima Latina

Convegno: Davide doveva farsi uccidere da Golia. Latina Circolo Cittadino 30 ottobre 2023/atti 5

Da subito ho aderito al manifesto “Con Israele senza se e senza ma”, non trascinato dalla suggestione o dall’emozione ma nella convinzione che serve chiarezza morale e non equidistanza di fronte agli atti terroristici di Hamas contro ebrei innocenti; il più grande massacro dai tempi dell’Olocausto.

Se, nel 1982 non ho avuto esitazione a manifestare contro le stragi di palestinesi nei campi profughi di Sabra e Shatila, oggi sono a fianco di Israele contro Hamas. A destra non siamo soli su questo fronte, anche se molti hanno scelto il silenzio nell’ora del massacro di innocenti, per poi condannare la reazione di Israele, conferendo di fatto legittimità politica a Hamas, o peggio, chi ha concepito gli atti di barbarie commessi da Hamas come guerra di liberazione del popolo palestinese. Ricordo che da sempre la destra storica, quella che va dal MSI a Fratelli d’Italia, è stata ed è a fianco dello stato d’Israele, riconoscendogli il ruolo di avamposto dell’Occidente in Medio Oriente.

Ma veniamo al titolo, “dalla croce celtica alla croce di Gerusalemme” e penso: siamo cambiati? Forse si. Mi chiedo, che mondo è mai questo? Vedo manifestanti in corteo dietro uno striscione con la scritta “una nuova Norimberga per i crimini dell’Occidente in Palestrina”… e tra i “criminali” è raffigurata anche Giorgia Meloni. Oggi rischiamo la democrazia dell’ignoranza, sull’altare dell’equidistanza si uccide la conoscenza della storia; sembra morta la volontà di capire, il discernimento prima del giudizio. Non si comprende che Hamas -come ieri l’Isis- vuole distruggere Israele perché ritiene la Palestina terra islamica dal fiume Giordano fino al mar Mediterraneo. Hamas non uccide per politica ma per razzismo. Torno al parallelismo, del tutto personale, della croce celtica, datato simbolo di alternativa al sistema e alla croce di Gerusalemme, simbolo dei cristiani d’Oriente, che sventola sui luoghi della Terra Santa, il Santo Sepolcro (Gerusalemme), la basilica della Natività (Betlemme) e dell’Annunciazione (Nazaret), dove, dal 1322, i frati successori di San Francesco d’Assisi ne sono i fedeli custodi. Per me quella bandiera è la relazione simbolica alle nostre radici giudaico-cristiane, alla libertà e alla democrazia. Mi sento di difendere e affermare questi valori contro chi vuole distruggere Israele e con lui la legge morale della cultura occidentale; per questo senza se e senza ma difendo la libertà di esistere del popolo d’Israele.