Toto-dossier: la Mater Matuta ci sarà in quanto dea o in quanto vino?

Toto-dossier: la Mater Matuta ci sarà in quanto dea o in quanto vino?

14 Novembre 2023 0 Di Maria Corsetti

È un po’ che non gioco al toto-dossier, lo spunto per ricominciare me lo fornisce la trasferta di Maria Nasso in Sri Lanka, dove proprio in queste ore sta partecipando al Worldwide Week of Italian Cuisine (WWIC).

Praticamente la terza settimana di novembre è dedicata alla tradizione enogastronomica italiana. In quel di Colombo la chef di Latina, insieme ad altri due colleghi, farà da regia al tema di questa edizione: “A tavola con la cucina italiana: benessere con gusto”. «Durante le sette edizioni precedenti – riferisce l’Ambasciatore italiano in Sri Lanka e Maldive, Damiano Francovigh – 300 uffici diplomatici e consolari in più di 100 paesi hanno organizzato oltre 9.500 eventi, rendendo la WWIC una delle iniziative di maggior successo a sostegno della cultura e dello stile di vita italiani in il mondo».

Che c’entra con il dossier di Latina Capitale Italiana della Cultura? Dopo lustri e decenni in cui si è ripetuto come un mantra che l’enogastronomia è cultura credo che c’entri a pieno diritto. E che ci metti nel dossier, mica sei Gaeta che ha la tiella e le palle ciotte. Qualcosa dovrà pur esserci se c’è una chef che fa la valigia proprio da qui per stupire l’Asia.

Posso immaginare che nel dossier c’è andata a finire dentro Casale del Giglio, non solo per la qualità dei vini, ma anche per i loro nomi, come Mater Matuta o Satrico. Non posso che essere sicura della presenza della Dea dell’Aurora e dell’antica città nel dossier, sui vini qualche dubbio ce l’ho. Ma si può sempre recuperare chiedendo di allestire un bel banco d’assaggio nel caso il 15 dicembre le cose si mettano per il meglio.

Non parlo di mozzarella di bufala e annessi, che ce ne sono di ottime proprio dentro i confini, né faccio la conta di tutta quella cuccagna gastronomica che c’è da queste parti, dove i ristoranti tipici restituiscono una carta geografica dell’Italia, da nord a sud fino ad arrivare al Nord Africa. Italiani arrivati qui da ogni angolo, ognuno con la sua cucina e i suoi sapori. Ma forse è una cosa troppo complessa per stare nel dossier. Mi auguro che il 15 dicembre, quando chiederanno il banco d’assaggio, metteranno qualcosa da mangiare. Noccioline e patatine no, si può fare di meglio rimanendo nei confini cittadini, al limite qualche chilometro più in là.

D’accordo, è una Capitale della Cultura e non la Sagra del buon cibo pontino. Però rimane il fatto che ai turisti bisogna dargli da mangiare e che certe iniziative sono finanziate per far conoscere i territori sotto ogni aspetto. E che gli racconti di Latina? Inizi dai Latini e da tutte le popolazioni a seguire, Volsci, Equi, Ernici: basta andare dalle parti del Piccarello e annotare sul taccuino i nomi delle strade. Altro capitolo del dossier fatto.

 

Per saperne di più sul WWIC e la missione gastronomica di Maria Nasso, riporto quanto pubblicato sul sito srilankese adaderana.lk

 

Chef-Maria-Nasso

L’ottava edizione del WWIC promuove la tradizione enogastronomica italiana e vinicola d’Italia

3 chef italiani in evidenza oltre a menu e piatti speciali per il festival gastronomico

Celebrazione del cibo italiano in 3 hotel a cinque stelle, 4 ristoranti italiani

‘A tavola con la cucina italiana: benessere con gusto’ è il tema dell’ottava edizione della Settimana Mondiale della Cucina Italiana (WWIC) che si svolgerà in tre hotel a cinque stelle e quattro ristoranti italiani a Colombo. Dal 13 al 19 novembre, pluripremiati chef italiani condivideranno la loro arte in cucina con gli chef del London Grill Cinnamon Grand Colombo, 1864 al Galle Face Hotel & Ports of Call al Taj Samudra. Lo chef Lorenzo Alessio, lo chef Maria Nasso e lo chef Leonardo Ricci saranno in Sri Lanka durante il festival, che durerà una settimana, mentre anche quattro ristoranti – Lago, Aquaforte, Dolce Italia e Il Mare si esprimeranno con la loro proposta gastronomica.

Con l’eredità della cucina italiana che risale all’epoca dei Romani, con il primo libro di ricette al mondo De Re Coquinaria scritto da Apicio nel I secolo d.C., l’Italia si è affermata come un presagio di cambiamento sulla mappa della cucina globale. Il festival unirà quindi i molteplici sapori della cucina italiana costruita su quel forte legame della dieta mediterranea unito alla tradizione dell’antica arte del vino. Colombo assaporerà anche la bontà dei prodotti agricoli freschi, il pilastro per eccellenza della cucina italiana.

Damiano Francovigh, Ambasciatore italiano in Sri Lanka e Maldive

L’Ambasciatore italiano in Sri Lanka e Maldive, Damiano Francovigh, afferma: “Durante le sette edizioni precedenti, 300 uffici diplomatici e consolari in più di 100 paesi hanno organizzato oltre 9.500 eventi, rendendo la WWIC una delle iniziative di maggior successo a sostegno della cultura e dello stile di vita italiani in il mondo. Quest’anno il nostro obiettivo è far sì che il maggior numero di srilankesi possa gustare in prima persona l’autentica cucina italiana”.

L’Ambasciatore aggiunge che non solo l’Ambasciata ha collaborato con alcuni dei migliori hotel e ristoranti della città con menù speciali sviluppati da chef italiani, “ma questi chef condurranno anche programmi di formazione con l’Autorità per la formazione professionale dello Sri Lanka. Crediamo che sia importante concentrarsi sulla formazione e sullo sviluppo degli chef srilankesi per il futuro, soprattutto in un Paese in cui il turismo ha così tanto potenziale”.

Il WWIC si basa su pochi punti chiave: creare consapevolezza sull’enogastronomia italiana e sui territori da cui provengono, promuovere la dieta mediterranea, evidenziare l’importanza delle indicazioni geografiche e portare nel mondo l’expertise italiana nell’ospitalità attraverso la formazione.

Aggiungendo alcune parole di fiducia, l’Ambasciatore ha affermato: “In Sri Lanka è molto possibile preparare ottimi piatti italiani durante tutto l’anno, utilizzando ricette italiane e combinando prodotti italiani con ingredienti freschi locali. Questa è un’eredità duratura che continuerà anche dopo la Seconda Guerra Mondiale perché in Sri Lanka possiamo produrre fantastici piatti italiani, ogni singolo giorno”.