L’uomo del levante e la pelle felina

L’uomo del levante e la pelle felina

12 Dicembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

L’uomo aveva un incedere lento, entrava sempre alla stessa ora in quel posto all’angolo tra paradiso e inferno. Sedeva il tempo di sedere, farsi caldo, e poi andava via. Di lui nessuno ricordava il rumore, il candore, o la cattiveria. Chi fa rumore troppo e chi tace tutto sono l’uno e l’altro in un diverso modo di nascondersi. Lei non si faceva capace per quel tempo breve del senso, del quadro, del contesto. Eppure… Lui aveva gli occhi per il suo intorno breve, ma talvolta pareva guardare proprio lei. Talaltra no, era altrove, o si sbagliava?

Le donne sono feline, sentono dentro cose che fuori non sono neanche immaginabili. Sentono palesi storie mai narrate, sono maghe, guerriere, femmine, oltre l’umano. Quell’uomo dove andava? Da dove veniva? Che odore aveva? Che cielo aveva conosciuto sopra la testa? Sapeva nuotare nella vita?

Curiosa, poi l’uomo spariva e diventava un’ombra lunga fino a farsi nulla come se non fosse mai stato in quell’angolo tra paradiso e inferno.

Le cose non importanti, vanno via come la polenta con l’acqua. Ma non poteva dire così, rimaneva in lei qualcosa, come un fastidio, un piacere nel medesimo tempo.

Lei si fermo un momento e cominciò a cercare il contrario, non doveva capire lui, ma capirsi lei. Doveva dirsi libera che si era sentita al centro di una sala da ballo, occhio di bue su lei e lui non ballava la seguiva con lo sguardo nel suo libero danzare. Si sentiva femminile come le donne di Hollywood al tempo del muto che recitavano senza verbo ma con la mimica facciale e il corpo sensuale. Voluttà che voleva uscire, desiderio di sentirsi accuratamente curata. L’orchestra cerca di intonarsi in un tango, lui non è certo un impomatato di Buenos Aires, uno studente in cerca di vita, era venuto da un altrove tra la magia del vivere precario, il bisogno di cacciare come i gatti, e le distese fino all’altra parte del mondo, per compagnia solo il vento.

Il vento ora l’avvolge, lei quasi si spoglia per sentire sulla pelle, il suo corpo ora indossa il vento.

Tornerà? Forse sarà di nuovo in quel posto, imprevedibile certezza.

C’è il sole, calma di vento ora che non c’è, ma spera nel levante al mattino.

 

Immagine di copertina Jack Vettriano