Sanremo e i proclami: cara Valeria Campagna esistono versioni non verità

Sanremo e i proclami: cara Valeria Campagna esistono versioni non verità

12 Febbraio 2024 2 Di Lidano Grassucci

Premetto che sono sionista, filoistraeliano e sono  per gli ebrei vivi che si difendono armati e non per gli ebrei morti da compiangere da chi è fuori dal filospinato.

Premetto che ciascuno ha le sue idee e sarebbe triste averne tutti eguali, ma credo che sulle idee si deve discutere e scontrarsi. Leggo un post sulla pagina del consigliere comunale di Latina, e membro della direzione nazionale, del Pd Valeria Campagna (post che riporto a calce di questo mio commento) e mi permetto di eccepire.

Valeria Campagna segue un filone correttissimo della sinistra corretta. C’è, per loro, una verità oggettiva: i perfidi giudii stanno facendo un genocidio dei palestinesi inermi. Inoltre i poteri forti stanno con i giudii, cattivi e capitalisti.

In televisione il torto sta nell’intervento posteriore (la lettera della direzione Rai)  a quello che denunciava il “genocidio” accusando solo Israele. L’opinione del cantante è corretta, quella della direzione è oltraggio.

Genocidio significa eliminazione sistematica di un popolo, faccio un esempio: uccidere sei milioni di persone su meno di 20 totali, o eliminare un milione e mezzo di uomini e donne su due, come capitò agli armeni sotto i turchi. Genocidio sono uccisioni di massa e per etnia: nel parlamento israeliano ci sono parlamentari palestinesi in buona salute, soldati israeliani palestinesi. Sono citta

Le vittime della guerra in corso a Gaza (la guerra è brutta anche se ne muore uno solo) ha fatto 24.000 morti su 2 milioni di residenti. E’ una tragedia, ma non un genocidio. Perchè se usiamo le parole nell’indifferenza, faremo colpe indifferenti.

Il tutto dovuto, cosa che si omette sempre, ad un attacco a freddo e vile di Hamas il 7 ottobre di 1200 persone tra cui 360 ragazzi, quasi 300 rapiti, ragazze violentate e messe in cinta, pezzi di umani usati come trofeo e conservati in frigo, 250 sono stati rapiti. Non si può dire di oggi se non si ha memoria di domani. La sinistra è una opzione politica che nasce dalla libertà unità alle opportunità per la giustizia e la giustizia non è tifo ma dialettica, contraddizione. A Sanremo ciascuno può dire quel che sente, ma non può esserci una opinione sola definita giusta e un’altra cancellata. Non sono andati i filoisraeliani a chiedere l’esclusiva della comunicazione, ma i filopalestinesi a prendersela.

La sinistra, poi, che ora ha la pace universale come suo principio è la negazione di se stessa: la sinistra riconosce a se stessa il diritto di resistenza armata contro i torti, non può diventare come il Papa per la pace universale (salvo avere alle spalle qualche crociatina, qualche strage di eretici, qualche barbecue alla strega, e aver tenuto in vita la ghigliottina e mastro Titta oltre l’arrivo di noi italiani).

Se ha diritto chi canta a dire del suo, anche gli altri dicono del loro.

Sulla lottizzazione della Rai? La destra (che non ha alcuna simpatia mia) lo ha imparato da una sinistra che lo ha già fatto.

Credo che non siamo mai al tifo tra Roma e Lazio (dio mio) ma sempre alla fatica di vivere e la storia non da torti o ragioni, ma tante contraddizioni.

Potremo forse un giorno perdonarvi di aver ucciso i nostri figli, ma non vi perdoneremo mai di averci costretto ad uccidere i vostri

Golda Mair, laburista primo ministro di Israele

 

NOTA DI VALERIA CAMPAGNA

Ieri durante la trasmissione televisiva di Domenica In abbiamo assistito all’ennesimo allarmante episodio della deriva della RAI, che sembra sempre più trasformarsi in una sorta di Telemeloni. È inaccettabile che ciò che dovrebbe essere un servizio pubblico diventi un veicolo quotidiano di propaganda.
Non solo è stata tagliata su Raiplay la parte dell’esibizione di Ghali riguardante il genocidio del popolo palestinese, ma anche ieri, durante la trasmissione,  Mara Venier ha prima interrotto Dargen D’Amico mentre parlava di immigrazione, per poi leggere un comunicato dell’amministratore delegato della RAI a sostegno esclusivo di Israele. Neanche una parola sulle oltre 28 mila persone palestinesi morte.
Questa situazione è inaccettabile e assomiglia a propaganda di regime.
Stiamo dalla parte di tutti gli artisti che hanno usato il palco di Sanremo per esprimere messaggi di pace.
La RAI dovrebbe essere di tutte le italiane e tutti gli italiani, dovrebbe essere un servizio pubblico e libero e ognunə dovrebbe avere la libertà di intervenire senza essere censuratə.
Non possiamo ignorare quanto accaduto.
La libertà di espressione è un diritto fondamentale che non può essere compromesso.