Latina, le piste ciclabili di risulta e Cartesio

Latina, le piste ciclabili di risulta e Cartesio

9 Aprile 2024 0 Di Lidano Grassucci

Cartesio questo sconosciuto a Latina. Lui parlava di idee chiare e distinte. 

Un’idea è chiara quando è completamente presente alla mente.
Un’idea è distinta se è ben separata da un’altra.

Allora in Comune a Latina hanno “idea” di cosa farne del centro?

Allora in Comune hanno capito cosa è una pista ciclabile, cosa una strada per le auto e cosa un’area pedonale?

Credo che le idee siano opache e indistinte, povero Cartesio.

La prova? Hanno riaperto al traffico veicolare una parte di piazza del Popolo, quella davanti l’intendenza di finanza con lo scorrimento dei veicoli su via Diaz. Hanno promesso anche nuovi posti sosta e la rimodulazione della pista ciclabile-circuito del centro. Tutto bello, tutto definito, anche con la faccia del sindaco, Matilde Celentano. Si tratta di provvedimenti discutibili ma ordinari, banali. Le barzellette su Palermo dicono: che il problema della città è il traffico. Il commissario Basettoni di Topolino rischia sempre, come punizione, di andare a dirigere il traffico. A Latina si sono “incartati” anche su un senso di marcia. Capisco tutto ma…

Fare opposizione a questa “disconoscenza filosofica” è troppo facile e neanche mi diverte più.

Che meraviglia i nuovi vestiti dell’imperatore! Che splendido strascico porta! Come gli stanno d’incanto!”. Nessuno voleva far vedere che non vedeva niente, perché altrimenti sarebbe passato per stupido o non all’altezza del suo incarico. Nessuno dei vestiti dell’imperatore aveva mai riscosso un tale successo.
“Ma non ha niente addosso!” disse un bambino.
“Signore Iddio, sentite la voce dell’innocenza” disse il padre, e ognuno sussurrava all’altro quel che il bambino aveva detto.

H.C. Andersen, I vestiti dell’imperatore

La verità è cosa propria dei bambini, dei guitti e…

Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapeteUn musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate.

Francesco Guccini, L’avvelenata 

Sentite loro e non chi vede stoffa dove nulla c’è, vestiti in un mondo nudo.