63 anni, ci metti più di un minuto a contarli

63 anni, ci metti più di un minuto a contarli

17 Aprile 2024 1 Di Lidano Grassucci

Oggi sono arrivato a 63 anni, tanti. Tanti davvero se li conti ci metti oltre un minuto e sono solo numeri in fila. Invece? La vita non sono numeri in fila. Credevo che tutto finisse a breve quando iniziai, poi… A dire il vero ci misi del mio: correre a fari spenti nella notte, tanto per cantare; bere le cose che ci facevano grandi come se illudersi con l’ illusione che da il vino facesse essere uomini quando non lo eravamo ancora. Poi il fascino di puzzare di osteria e sentirsi grandi in un piccolo mondo. Ma, prima ancora, quella incredibile utopia di credere che ci sarebbe stato un sole diverso nell’ avvenire e un vento da nord avrebbe ripulito il mondo da lecchini, ipocriti, cretini, e sacerdoti senza fede. Ma sapete come ci è andata e la mamma dei cretini è sempre incinta. Sono sopravvissuto a me stesso.

Vennero poi tenerezze private che ci raccontavano di felicità da vivere al massimo in due. Vennero tempi che pensavi non sarebbero stati mai i tuoi e ogni volta ci trovavi qualcosa che valeva la pena e che stupiva il domani cancellando ieri. E oggi non faccio eccezione, ogni tempo ha la carta da giocare. Carta con il jolly che forse neanche meritavi. Una partita che ti arriva il poker servito e provi a giocare sperando di vincere. Così vanno le cose e ordini un Campari soda e ci metti accanto le arachidi e le patatine dicendo agli amici che quei ragazzi sono gli stessi solo ad un altro giro della vita, ma più in alto e se non c’è un sole dell’ avvenire c’è di certo un altro tempo da vivere. Ho 63 anni e non sono pronto a rassegnare i sogni, ma credo che ci siano ancora realtà da vivere. Oggi di tanto tempo fa una madre stava con me, si nasce non soli mai. Da allora cerco il medesimo essere nella compagnia che uccide ogni paura. Oggi di tanto tempo fa sono nato io, mi pare poco per l’ universo, niente per il mondo, ma per me è la vincita di questa partita che mi cambia le carte come vuole e si chiama vita. Sono stato fortunato.

 

PS: di mestiere scrivo e così voglio ringraziare degli auguri i miei amici