Lievito con Parisi: la complessità e le cose complicate

Lievito con Parisi: la complessità e le cose complicate

1 Maggio 2024 0 Di Davide FacilePenna

Lievito quest’anno finisce col botto e porta al Teatro D’Annunzio addirittura un premio Nobel, il fisico Giorgio Parisi. Il D’Annunzio era pieno come mai l’ho visto e, per una volta tanto, non c’erano solo teste canute. C’ho visto anche tanti ragazzi e ragazze attenti e composti, che hanno bersagliato il professore di domande su qualsiasi argomento scientifico. Se non avessero chiuso l’incontro penso che Parisi sarebbe ancora lì a rispondere su Intelligenza Artificiale e chip neurologici.


La scelta, quella della chiacchierata sui rapporti tra scienza e società, poteva essere a rischio noia mortale, ma il moderatore Morelli è stato bravo a renderla interessante con domande azzeccate, alterante alla visione di clip cinematografiche e spezzoni di interviste.
Il Professore si è limitato a pochi accenni al suo lavoro scientifico e forse è stato meglio così perché, almeno io, ancora sto cercando di capire cosa diavolo sia questa “complessità” che lui ha studiato e perché sia cosa diversa dalle “cose complicate”.
Non è servita nemmeno la domanda di rinforzo dello scultore Taormina per rendermela praticabile “Professore io l’esempio dell’aereo l’ho capito, è la complessità che ancora non mi è chiara”.
Parisi non è un divulgatore scientifico e vuole fare altro in questa sua seconda vita da rockstar della Fisica.
Ha voluto mostrare al grande pubblico che dietro la scienza ci sono uomini, gli scienziati, che sono parte della società e dei sui problemi e non eremiti in una torre d’avorio.
A suo dire gli uomini e le donne di scienza si devono rendere simpatici nel senso originario del termine, sympatheia, che in greco voleva dire letteralmente patire insieme o provare emozioni, quindi indicava un sentimento di partecipazione alle emozioni altrui.
Solo così, secondo il Premio Nobel, si creerà quella connessione tra scienziati e cittadini che potrebbe portare ad invertire la tendenza sciagurata alla diminuzione delle risorse pubbliche impiegate nella ricerca scientifica.
C’è da dire che Parisi ci riesce benissimo ad essere simpatico, forse pure troppo a mio avviso.
Fa dichiarazioni giuste, ma di facile applauso, sui bassi stipendi degli inseganti e sulla cronica “fuga dei cervelli”. Ironizza sulla poca lungimiranza della politica.
Evita di entrare in polemica diretta coi suoi colleghi, anche se lancia qualche sacrosanta stoccata alle viro-star che hanno imperversato in Tv durante la pandemia. Quando gli vengono poste due interessantissime domande sulla ricerca in ambito energia nucleare e sugli scontri ideologico-politici tra scienziati dribbla un po’ troppo Morelli.

Palesemente evita dichiarazioni che, gioco-forza, potrebbero essere motivo di polemiche sui mezzi di comunicazioni.
Del resto lo dice lui stesso “so’ che da quando ho vinto il Nobel ogni mia dichiarazione può scatenare pagine e pagine di discussioni sui giornali”. Parisi, oltre che fenomenale scienziato e “persona alla mano”, è anche uomo scaltro e, per sua stessa ammissione, un “umile in apparenza”. Del resto non lo diventi Nobel se non sei molto ambizioso o sei un fesso. Per come la vedo io, viva gli ambiziosi e gli scaltri quando mettono i propri talenti al servizio del bene comune.
PS Si può pensare quello che si vuole sugli organizzatori e sulla scelta degli invitati ma Lievito, nel triste e quasi deserto panorama culturale puntino, rappresenta l’appuntamento più importante e interessante di tutto l’anno a Latina, per di più totalmente gratuito. Lo è stato anche in questa prima versione post-covid un poco meno scintillante e ricca che nel passato. Da gratuito fruitore degli eventi, non posso non ringraziare chi l’ha organizzata e ci ha messo i soldi senza attendere sovvenzioni pubbliche.

Tanti complimenti a Renato Chiocca, sempre preparatissimo, che è riuscito a presenziare e presentare in modo perfetto tutti gli eventi, al punto da farmi credere che non sia una persona sola ma abbia almeno due o tre gemelli. Chi non ho visto presenziare sono state le autorità politiche cittadine, ma magari sono solo stato sfortunato io ad andare agli appuntamenti in cui non c’erano Sindaco e Assessori.
Certo mi sarei aspettato almeno dall’Assessore alla cultura una presenza fissa e glielo vorrei far notare di persona. Ah non posso, perché non è mai stato nominato.