Ricordare Giacomo Matteotti e quel nodo socialista

Ricordare Giacomo Matteotti e quel nodo socialista

9 Giugno 2024 0 Di Lidano Grassucci

Mi invita Graziella Di Mambro ad una cerimonia in ricordo di Giacomo Matteotti, domani a Latina. Mi dice … Vieni, tu sei socialista

Gia’, sono socialista e ogni cosa della mia vita ho definito con l’ assunto di essere socialista. Giacomo Brodolini era ministro, quello dello statuto dei lavoratori, quando lo definirono ministro socialista lui li riprese “io sono socialista ministro”. La differenza è abissale, io sono socialista giornalista, socialista uomo. Matteotti si alza davanti al mondo e testimonia la libertà davanti all’ orrore. Era riformista, era uno di quelli che i puri considerano impuro, corrotto, convivente col male eppure… Non si alzano a dire dei brogli, della violenza fascista , i puri che volevano fare come la Russia, non quelli che diranno di lì a poco che “i socialisti erano fascisti, social fascisti”, parla il segretario del partito socialista unitario, quello più riformista di tutti, dentro la iattura di noi socialisti di dividerci sempre nel vizio eterno di pensare ciascuno a testa sua. Ancora oggi quando testimonio la Resistenza socialista i puri negano che sia stata e in pochi o nessuno racconta delle brigate Matteotti che in suo nome insieme a Giustizia e Libertà portarono la Fede nel sole dell’ avvenire a combattere per la dignità di un popolo che ai fascisti si era venduto, fatto sedurre. Noi, noi socialisti, testimoniano la libertà anche dallo Stato che se non trova limiti nella libertà di ciascuno si fa leviatano seppur moralista. Noi siamo quelli di Matteotti, di Loris Fortuna e del divorzio. Siamo quelli di Giacomo Mancini che fa vaccinare tutti i bimbi italiani con il Sabin per debellare la polio, siamo quelli di Bettino Craxi che vuole salvare Moro anche trattando con il male per salvare anche una sola vita umana. Noi, amici miei, noi socialisti non siamo facili, non siamo strumentabili. Noi restiamo i ribelli che non promettiamo pace mai, ma dignità al costo della guerra agli indegni. Dirò questo, perché questo penso da socialista, Matteotti testimonio la differenza tra chi credeva così tanto nella Libertà sua che la vuole per tutti. Ecco perché siamo incompatibili con i fascisti, con le dittature, perché vogliamo la libertà per tutti, perché tra Abele e Caino, noi piangiamo il primo così tanto da non uccidere il fratello, da rispettare la sua vita in nome della vita che lui stesso ha rispettato.