In ricordo di Lamberto Milani, l’Abebe Bikila di Sermoneta

In ricordo di Lamberto Milani, l’Abebe Bikila di Sermoneta

17 Agosto 2024 0 Di Davide FacilePenna

Pochi giorni fa si è conclusa la XXXIII edizione delle Olimpiadi. Una delle ultime gare è stata, come al solito, la gara simbolo delle Olimpiadi, la Maratona. Ogni volta che guardo i 42 km olimpici mi rivengono in mente le immagini in bianco e nero delle Olimpiadi di Roma del 1960.

Sono le immagini proprio della Maratona che allora venne disputata eccezionalmente di sera con il percorso illuminato dalle torce e l’arrivo sotto l’Arco di Costantino. La vinse in due ore quindici minuti un etiope che correva scalzo e che divenne una leggenda dell’atletica. Si chiamava Abebe Bikila e portò la Maratona nella modernità.

Anche a Sermoneta abbiamo avuto un podista straordinario che ha fatto cose leggendarie. Si chiamava Lamberto Milani e purtroppo è morto troppo presto come Abebe Bikila. Ha avuto il tempo però di realizzare due miracoli sportivi. Il primo miracolo è stato quello di portare in Italia, con un anticipo di almeno trent’anni, le ultramaratone. Le “ultra” sono quelle competizioni podistiche nelle quali gli atleti corrono per distanze superiori ai 42 km. Quindi 50, 60, 100 e anche 250 Km. Allora le ultramaratone le chiamavano Gran Fondo ed erano roba per pochi pazzi.
Oggi vanno di moda e gli ultra-runners più forti sono delle star conosciute e pure ben remunerate dagli sponsor. Non era così a inizio anni Ottanta e Lamberto correva per distanze impossibili da solo, macinando record su record che ancora oggi fanno paura. Me ne vengono in mente alcuni, ma la lista completa sarebbe lunghissima. Nel 1987 parte da Sermoneta e arriva a Fiuggi, segnando il nuovo record delle mille miglia. Un altra volta ha corso per 1700 km ad una media di oltre 100 km al giorno. Più o meno negli stessi anni si fa Sermoneta-Milano in dieci tappe, Parigi- Roma e il Giro d’Italia in 50 giorni.
Ovunque arrivasse veniva accolto come un eroe ed al ritorno a Sermoneta i paesani gli facevano sempre festa. Ci sono le immagini di un video girato dal figlio in cui si vede lui sulla salita di via Sermonetana attorniato da bambini coi pantaloncini corti dell’adidas che fanno tanto Mondiali di Spagna 1982. Ti aspetteresti di veder uscire Pertini da Porta del Pozzo che urla con la pipa in mano “dai Lamberto non ti prendono più”. Io me lo ricordo bene quando passava di fronte alla mia vecchia casa di via Carrara. Improvvisamente si sentiva qualcuno urlare dalla strada “aò sta a passà Lamberto Milani”. Noi bambini andavamo a spiaccicarci con la faccia sulle sbarre del cancello di casa per vederlo bene. Lui magrissimo, arrivava quasi senza far rumore.
Pareva avesse l’ovatta sotto le scarpe. Scarpe da podismo normali e bianche come s’usava allora. Portava un cappellino con visiera, un pantaloncino e una maglietta bianca su cui indossava la canotta classica da podista. Nessun

cedimento agli inutili e consumistici abbigliamenti moderni da runners. Non andava veloce ma aveva un passo regolarissimo. Sembrava quasi non faticasse e se lo salutavi ricambiava con un sorriso ed alzando le braccia.
Niente pose da selfie dei tempi odierni. Era felice, mica incazzato come spesso i podisti d’oggi. Ed è in quel suo continuo passare per allenarsi nelle nostre terre che ha compiuto il suo secondo miracolo. Ha fatto conoscere
anche a noi iper-panzoni lepini e pontini la bellezza della corsa lenta. Prima delle imprese di Milani se provavi a correre dalle nostre parti era quasi matematico che ti saresti trovato qualche troglodita pronto a urlati “Cori, cori che arrivi primo” o “che stai a scappà da tu moglie?”. Dopo Milani il podismo è diventato passione di moda pure sulle nostre strade e le gare sono partecipatissime e diventano spesso una festa collettiva. Seppure una quota di trogloditi che non le accettano persiste ancora.

Il 18 giugno di quest’anno Milani avrebbe compiuto ottant’anni e sono sicuro che se fosse vivo, correrebbe ancora verso qualche nuovo primato pedestre. Pare che a Sermoneta dovrebbe essere ristrutturata finalmente la pista d’atletica del Campo Le Prate. Suggerisco al delegato allo Sport Mariotti di intitolare la nuova pista proprio a Lamberto Milani. Sarebbe un bel modo di rendere omaggio al nostro Abebe Bikila.