Ciao Prof. sei stata LA migliore del Mondo!

Ciao Prof. sei stata LA migliore del Mondo!

26 Agosto 2024 0 Di Glenda Castrucci

Ciao Prof. sei stata LA migliore del Mondo!

 

Io e la Prof. Roco al MAC Π 100

Non ho mai pensato di diventare, da grande, qualcosa che avesse a che fare con la Giurisprudenza e, nella mia vecchia scuola, ammetto che il Diritto mi faceva anche piuttosto schifo. Non mi prendeva, non mi interessava, lo trovavo noioso e troppo lontano da me. Poi andai via, e quella forse fu la mia salvezza per l’adesso.
Me lo ricordo ancora, come avessi 17 anni e la frangetta sugli occhi, il primo giorno di lezione con la Professoressa Cinzia Roco. Me le ricordo tutte le sue lezioni, anzi. Ho ancora conservato il quaderno di Diritto che, anni dopo la Maturità, ho tirato fuori per sostenere l’esame di Diritto Privato all’Università. Me lo tengo bello stretto quel quaderno dalla copertina gialla fluo, perché non è solo carta e inchiostro, è un grande tesoro. E quando qualcuno mi chiede se ho del materiale di Diritto, io penso a quel quaderno e dico “no non ho niente”, perché ne sono gelosissima e non lo presto a nessuno.

Dicono che il mestiere dell’insegnante sia uno dei più complicati, stressanti, annichilenti e innervosenti, soprattutto quando di fronte si ha un pubblico di adolescenti arrabbiati che, già non sa dove collocarsi sull’asse temporale, figuriamoci se sa cosa vuole fare nella vita! Ed è una rottura anche il mestiere dello studente, quando davanti la lavagna c’è qualcuno che sbuffa perché non crede in te. Oggi sono un’insegnante e certe cose le comprendo.

Grazie di tutto Professoressa

Ho avuto la stragrande fortuna di conoscere la Professoressa Roco, LA migliore Insegnante che uno studente delle Superiori potesse mai desiderare e sognare di avere. Era bellissima la mia Prof., mai cupa e sempre con il sorriso sulle labbra che metteva gioia. Le cose te le sapeva spiegare in un modo che le capivi per forza e, quando l’argomento era ostico ti faceva gli esempi pratici su casi processuali reali, anche di cronaca. Lo amava il Diritto e si vedeva. Si vedeva perché le brillavano gli occhi quando era in classe e li faceva brillare anche a me, a noi. Diritto era bello anche in prima ora. Con la Roco non esisteva la classica lezione frontale, anzi c’era dibattito. La inondavamo sempre con un sacco di domande a cui rispondeva disponibilissima, mai scocciata o con la fretta di dover andare avanti. Conosceva tanto e sapeva tenere la classe con quel sorriso pieno di cose belle: non c’era un fiato mentre parlava, si prendevano appunti e si copiavano gli schemi che, con tanta pazienza e tanta dedizione, ci scriveva alla lavagna. Ecco perché quel quaderno me lo tengo per me. Si faceva Diritto con la Roco ma anche molto altro, perché era una mamma e ci capiva. Lo scopriva sempre il motivo dietro il mio broncio, lo sapeva già con chi avevo battibeccato, le intuiva subito le mie preoccupazioni e la sua porta era sempre aperta. Mi diceva quelle due o tre frasi che io reputavo delle massime, e mi riequilibrava in cinque minuti.

Qualche mese fa le ragazze del Centro Studi dove lavoro, che fanno Diritto alle Superiori, mi hanno detto: “Comunque tu lo spieghi proprio bene Diritto, con te capiamo tutto perché ci fai gli esempi e parli bene. Perché non vieni tu a farci da Prof. a scuola?”. Ho sorriso con fierezza e con un grande vanto gli ho risposto: “Io ho avuto la Prof. migliore del mondo a Diritto, una di quelle che si continueranno a ringraziare per il resto della vita. Se dopo più di dieci anni ancora mi ricordo le cose così bene e sono in grado di spiegarvele, è solamente merito suo”. E ce ne vorrebbero molte di più di professoresse/i come Cinzia Roco, che insegnava per amore e non per soldi!

Sono stata fortunata e me ne vanto, mi vanto di lei che è stata tanto grande. GRAZIE Prof., per tutto quello che ha fatto per me in quegli anni burrascosi dell’adolescenza e per avermi sostenuta nei momenti di crisi. Per avermi fatto scoprire un amore che non avrei mai pensato di provare e che, come diceva lei, si è rivelato fondamentale per il mio futuro. Grazie per i consigli e le carezze, ma anche per i rimproveri e tutti i sorrisi che venivano dopo. Lei ha contribuito, pur senza mai averlo saputo, a farmi vedere le cose in una prospettiva diversa. Grazie per la passione che ci ha messo, perché adesso che insegno anche io, ho finalmente capito cosa significa amare il proprio lavoro. Le sono grata per essere stata così e spero di poter essere come lei un giorno.
Grazie per essere stata la Mia Prof., la porterò sempre con me.

Glenda