Gigione ha cantato davvero alla abbazia di Valvisciolo
30 Agosto 2024Quando il mio amico Peppe, estremista della canzone napoletana, me lo ho ha detto pensavo davvero ad uno scherzo. Ci ho creduto solo dopo aver visto un servizio pubblicato su facebook in cui venivano riproposte le immagini dell’evento musicale dell’anno a Sermoneta, nientepopodiméno che il Concerto di Gigione durante la festa di San Bernardo. Il settantenne Gigione, al secolo Luigi Ciavarola, è l’indiscusso campione della musica trash napoletana.
Da almeno trent’anni fa concerti nelle piazze dei paesi dell’alta Campania e del basso Lazio riempiendole più di quanto potrebbero i Pink Floyd. Sono stato a luglio ad ascoltare Bruce Dickinson degli Iron Maiden a Capannelle e c’era forse la metà dell’entusiasmo scatenato dal fenomeno di Boscoreale. Indimenticabili i capolavori “Trapanarella e “A Campagnola” che, giuro, sono conosciuti dai fan di tutte le età tra Fondi e Trentola Ducenta.
Per i pochi che non le avessero mai sentite parliamo di arditi testi con qualche leggerissima allusione sessuale del tipo “a campagnola con le cosce a fora, co le zizze a fora” accompagnati da movenze del cantante che richiamano vagamente atti sessuali.
Nel pomeriggio prima del concerto i membri dello staff del mitico Gigione hanno intervistato in giro per Sermoneta un po’ di persone e tutte sembravano conoscere alla perfezione la vita artistica del “nostro”. Hanno pure intercettato Nicola Minniti, un divertito vice-sindaco che, fascia matricolore al collo, assicurava che era stato allestito un palco basso per evitare eventuali pericoli di caduta per il nostro Jim Morrison.
Gigione è stato protagonista infatti qualche giorno fa di curioso episodio, per fortuna risoltosi senza danni. Mentre saltellava durante un concerto “teneva e cosc belle….po po po ro po po’ si è aperto un buco tra le assi di legno ed il
cantante è stato letteralmente inghiottito dal palco. Nessun danno e tour che è continuato fino a Sermoneta serenamente.
Non è proprio il mio genere ma chi ama quelle sonorità e quei testi immagino si sia giustamente divertito un mondo. Va benissimo che sia arrivato pure a Sermoneta. A domanda specifica Gigione ha risposto che da ora sarà anche un devoto di San Bernardo. Lo ha detto evitando accuratamente la traslazione alla santa con stesso nome ma in versione femminile, fatto che avrebbe potuto essere foriero di più di qualche gustoso doppiosenso. Magari sarà il testo di una
prossima hit.
Qualche dubbio però mi sovviene sulla scelta del luogo del concerto, il piazzale antistante l’Abbazia di Valvisciolo. Valvisciolo è una Abbazia in stile gotico-cistercense ed è uno dei massimi capolavori architettonici della provincia. A questo luogo è legata un’antica leggenda medioevale secondo
la quale qui nel 1314 venne messo al rogo l’ultimo gran maestro templare, Jacques de Molay. A conferma della sacralità di queste mura il fatto che,
sul lato occidentale del chiostro, sono state rivenute, incise sull’intonaco originale, le cinque parole del quadrato palindromo del Sator (SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS). Ora, se io fossi un integralista cattolico o un templare, proporrei la scomunica immediata per tutti: spettatori, organizzatori, cantante, autorità politiche e religiose. Ma per
fortuna non lo sono e se anche lo fossi sarei ridicolo solo a pensare una cosa del genere nell’Italia di oggi. Del resto se lo hanno accettato i frati vorrà dire che il concerto di Gigione è compatibile coi valori del cattolicesimo moderno e con le ultime encicliche papali.
Trapanarella e Campagnola sono pur sempre creature di Iddio mi si potrebbe replicare e vi assicuro che, pur da ateo, sono il primo a pensarla così. Rimango però del parere che i luoghi, soprattutto certi luoghi, avrebbero anche una loro dignità da rispettare. Nella scelta degli eventi da proporre si dovrebbe rimanere in linea con la storia che ci è passata sopra. A Bologna anni fa fecero fare, ad esempio, un concerto ad un noto cantante, addirittura all’interno della Basilica di San Petronio. Ma il cantante era Branduardi e scelse un repertorio di musica liturgica medievale. Per la musica e gli
eventi di carattere più leggero o goliardico potremmo scegliere situazioni, diciamo, meno evocative. Per esempio la vicina area del mercato di San Michele che tra l’altro è in zona in cui “campagnole” se ne potrebbero vedere davvero e secondo le malelingue, di notte, pure di “trapanarelle e trapanarelli”.