Latina e l’estate… senza allegria
30 Agosto 2024Senza allegria
Anche sui treni e gli aeroplani O sopra un palco illuminato Fare un inchino a quelli che ti son davanti E son in tanti e ti battono le mani Senza allegriaLucio Dalla, quale allegria
Ma come si è vestita questa estate Latina, dove ha portato la sua allegria?
Certo i comuni limitrofi, viciniori si sarebbe detto una volta, hanno fatto gran feste con cartelloni importanti. Latina, invece, è stata a guardare, si è vestita da città dell’ interno senza mare. Una città di quella Italia che si spopola senza allegria, che si dimentica e diventa come le città dei western di Sergio Leone.
Niente allegria
Poi gli incidenti stradali in queste strade diritte come fusi, nel tempo poco che ci fa correre anche se non dobbiamo andare in alcun posto.
Una rotonda su via del Lido che è diventata il termine del tempo per troppi morti.
Poi le polemiche che trasformano una “staccionata”, quella dei Giardinetti (il parco pubblico della città) , in un affare più complicato della gestione delle alture del Golan. Senza allegria a parlare di come non entrare nel parco e mai di come giocarci dentro con allegria
Latina e’ un posto dove mai nulla è grave, dove tutto si fa indifferente.
Siamo la città delle acque, Antonio Pennacchi, voleva rendere anche le “fosselle” (i canali di scolo dei campi dell’ agro) navigabili, non conoscendole, ma qui ci fosse una fontana, dico una che zampilla e lo fa in modo corretto. Anche l’acqua è senza allegria.
Una maledizione. La fontana della palla in piazza del popolo sotto il Comune dovrebbe avere getti che bagnano la sfera, ha, invece, ipotetici “sputi” anarchici e flosci, stonati. Le altre fontane? Sono proprio secche.
In una fortunata battuta Troisi diceva a chi vantava l’arrivo dei treni in orario quando c’era capo pelato sottolineò: e dovevamo fare tutto sto casino, bastava un capostazione. Da noi basterebbe uno stagnaro, ma bravo e… con allegria
Direte… Ma questo che va a vedere? Se il potere pubblico non governa l’ acqua, non ha la dimora più bella della città, sia chiese, castello, torre di ricchi banchieri, non è niente.
Latina si è fermata con l’ afa, i viandanti con i loro destrieri qui non hanno da bere, si è seccata la vita. Senza allegria.
Come è andata la stagione turistica? L’ abbiamo saltata, non sapevamo cosa fare.
Servirebbe solo capire che il mare non è confine, che l’ acqua da bere viene dal monte e non è confine. Basterebbe raccontare di questo posto dove le dune sembrano quelle di Dakar , come diceva Moravia, e il silenzio è d’ Africa , e di governare le fontane. Bastava capire che la scommessa era l’Appia patrimonio dell’umanità e non qualche podere impiccio per chi lo tiene, o una scala rampicante, o un ingenuo palazzo a M.
Il Comune? Riposava come nelle città di Pancho Villa, eterno tempo di siesta e i gringos con la Land Rover da Milano manco quest’ anno sono venuti.