Dalla polvere a una nuova vita: il dissesto finanziario di Terracina

Dalla polvere a una nuova vita: il dissesto finanziario di Terracina

5 Maggio 2019 0 Di Fatto a Latina

Debiti, malcostume, città abbandonata a sé stessa: questa è la cronaca del dissesto finanziario di Terracina, una città che è riuscita a rinascere nonostante il collasso finanziario, uno dei più incredibili d’Italia.

Foto di Alberto Fertillo da Fotografando Terracina

110 milioni di debiti, 1265 creditori alla porta, 2391 euro a carico di ciascun cittadino, neonati compresi: sono solo alcuni dei numeri, ma sicuramente i più efficaci, per descrivere una delle storie più incredibili avvenute in provincia di Latina: il dissesto finanziario di Terracina. Quello che è accaduto dal 2002 al 2011 ne “la città costruita su rocce che brillano da lungi” come la descriveva Orazio e che ha portato al dissesto più grande in proporzione al numero di abitanti, è il frutto di tutto ciò che la politica non dovrebbe fare: malaffare, sciatteria, superficialità nella tenuta dei conti pubblici, zero senso civico, degrado morale, clientelismo. Una vicenda che ha distrutto il tessuto sociale di una comunità: aziende fallite con conseguente perdita di posti di lavoro, famiglie distrutte e vite rovinate.

Per ben nove anni la città è stata sotto scacco di amministratori che, arrivando a manomettere il software gestionale del bilancio dell’ente municipale, come certificato dalla Guardia di Finanza, hanno accumulato debiti con aziende, privati, banche e cooperative. E se avere debiti con le banche può sembrare una fantomatica lotta al capitalismo di cui vantarsi, si deve annoverare il passivo accumulato con l’orfanotrofio, le scuole pubbliche, il canile municipale e le cooperative dedicate all’assistenza di disabili e anziani. Persino la cooperativa 29 giugno, protagonista della famigerata vicenda di “Mafia Capitale” rimase beffata dall’inadempienza del Comune terracinese per quasi trecentomila euro.

Dal dissesto all’uragano, la forza di rialzarsi.

Una storia da cui Terracina è uscita moribonda, ma come la fenice è riuscita a rinascere dalle proprie ceneri. A capo di questa impresa titanica che ha portato all’uscita del dissesto finanziario dopo ben sei anni c’è il sindaco Nicola Procaccini, eletto nel 2011 a soli 35 anni guadagnandosi la qualifica di sindaco più giovane di sempre della città, è passato sopra una sfiducia, venendo poi rieletto nel giugno 2016. Durante i suoi due mandati nonostante la città si trovasse in pieno dissesto, l’amministrazione è riuscita a realizzare progetti per opere pubbliche finanziate attraverso l’aggiudicazione di bandi regionali e nazionali. Restyling del lungomare e di Piazza Santa Domitilla, realizzazione della pista ciclabile, introduzione della raccolta differenziata porta a porta, azioni che condussero, a partire dal 2015, all’ottenimento dell’agognata Bandiera Blu. E poi la riqualificazione di scuole e parchi.

Terracina era finalmente tornata ad essere una città “normale” quando, il 29 ottobre 2018, un uragano, questa volta non politico ma naturale, ha lasciato dietro di sé morte e distruzione. Superato il comprensibile shock iniziale si è visto il vero spirito della comunità. Tutti hanno dato il proprio contributo per restituire la città alla sua fisionomia più bella: dipendenti comunali, semplici cittadini, hanno lavorato giorno e notte ininterrottamente e chi non poteva farlo per i motivi più disparati non ha mancato di dare il proprio contributo portando generi di conforto, ospitando sfollati e facendo sentire la propria vicinanza. Sono stati organizzati spettacoli, concerti, in cui ogni artista locale si è esibito gratuitamente dando il via ad una gara di solidarietà che ha permesso alla città di tornare in soli cento giorni più bella di prima.

Foto da La Stampa

Il risveglio non è solo sociale ma anche e soprattutto culturale. Il Giro d’Italia farà tappa a Terracina, così come gli Internazionali di Beach Tennis, confermando la città come la capitale dello sport all’aperto, dopo aver già ospitato i Campionati Nazionali ed Europei di Beach Soccer. Il Terracina Book Festival, il Festival delle Emozioni e l’Anxur Festival che quest’anno porterà i Subsonica a suonare all’Arena del Molo, sono solo alcune delle iniziative ideate e promosse da chi Terracina la vive e la ama e che non vuole che ritorni nella palude in cui si trovava.

Ci sono ancora criticità da risolvere e molti sogni da realizzare, ma se le premesse sono queste, il futuro è ricco di fiducia. L’importante è non dimenticare quanto si è lottato per arrivare fin qui, perchè, citando Victor Hugo “L’avvenire è la porta, ma il passato la chiave per aprirla”.

Foto di Alberto Piacentini da Fotografando Terracina