Lbc, le anime perse del movimento nell’immensità europea

Lbc, le anime perse del movimento nell’immensità europea

5 Maggio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Se a destra si consumano riti, tribali, di esclusioni e di sopravvivenza, sul fronte opposto i rischi non sono da meno. Partiamo da Lbc, sì la Latina Bene Comune del sindaco Damiano Coletta, che si scopre non essere un monolite, ma un florilegio capace di tutto. Allora, per ordine. Esiste la linea del sindaco con la sua corte stretta che sta con Italia in Comune e, quindi con più Europa (la lista ipereuropeista e iperliberale, con l’aggiunta dei socialisti di Riccardo Nencini, intorno a Emma Bonino), poi c’è la linea Silvio Di FranciaPatrizia Ciccarelli che invece sta con il Partito democratico nella versione di Massimiliano Smeriglio (Zingarettiani puri). Ci sono poi i movimentisti puri che stanno nella “ridotta” di Rinascita civile che ha Felice Costanti come presidente e è “tornata” a Lievito. Per tacere di chi poi, tra gli ex consiglieri è tornata a sentire il fascino della partenza, è il caso del consigliere Massimo Di Trento che veniva dalla destra sociale.

La divisione di maggio è sintomo evidente di un movimento che si sta domandando, in termini di Lenin, “Che fare”. Il tema ed il tempo è il rapporto a sinistra (sponda Partito democratico o Bonino è comunque in un polo alternativo alla destra), come realizzarlo, come gestirlo e come giustificarlo. Certo è che queste elezioni europee sono un referendum tra un centrodestra che deve contare “quanto conta Matteo Salvini“, ed un polo alternativo che deve verificare le forze per contrastarlo, il tutto sui resti mortali dei 5 stelle. Il movimento del sindaco dopo il 26 dovrà fare i conti o dare le chiavi del progetto a Felice Costanti e tornare ad organizzare feste, lievitanti.